M5s, Rousseau non consegnerà la lista degli iscritti a Conte: «Sarebbe una grave violazione della legge sulla privacy»

In un post apparso sul “Blog delle stelle”, l’associazione di Casaleggio ironizza sulla «nuova categoria di persone, i “no lex”, che negano l’esistenza delle leggi»

Sembrerebbe che Davide Casaleggio sia riuscito a infliggere a Giuseppe Conte una sberla giuridica. L’avvocato del popolo, che aveva preteso i dati degli iscritti al Movimento 5 stelle, non aveva considerato un cavillo legale che consentirebbe, anzi, obbligherebbe Rousseau a non consegnare nessuna lista. «Rousseau per legge non può assolutamente comunicare gli elenchi di iscritti a persone diverse dal legittimo rappresentante legale o addirittura, come richiesto, a persone neanche iscritte al Movimento». Il riferimento è all’ex premier, il quale non avrebbe ancora effettuato l’iscrizione formale ai 5 stelle.


Si legge nel post pubblicato oggi, 10 maggio, sul Blog delle stelle: «Se Rousseau comunicasse i dati degli iscritti del Movimento 5 Stelle ad un soggetto terzo, diverso dal rappresentante legale del Movimento, violerebbe il codice privacy, che prevede fino alla pena della reclusione per comunicazione e diffusione illecita di dati personali oggetto di trattamento su larga scala». L’associazione presieduta da Casaleggio, forte anche della sentenza del Tribunale di Cagliari, sottolinea che i 5 stelle non hanno, al momento, alcun rappresentante legale politico né un soggetto legittimata ad amministrare il Movimento.


Alle radici dello scontro

Ciò è avvenuto perché nelle ultime modifiche dello statuto – che prevedono il passaggio dal capo politico a una leadership collegiale di cinque persone – non sono state inserite norme transitorie per il mantenimento della figura del capo politico fino all’insediamento del comitato direttivo. Comitato per il quale, tra l’altro, non si è proceduti nemmeno ad aprire le candidature, quando Rousseau forniva ancora i servizi digitali al Movimento. «I dati degli iscritti sono degli iscritti stessi. Sono loro che devono poter decidere con piena libertà l’utilizzo dei loro dati. Nessuno può decidere arbitrariamente al loro posto. Né Rousseau, che infatti non ha alcuna intenzione di farlo e che al momento li gestisce esclusivamente in qualità di responsabile al trattamento, né altre persone non autorizzate che, invece, dovessero pretenderne la consegna», fa notare l’associazione.

Il team guidato da Casaleggio, poi, aggiunge un ulteriore chiarimento che suona come una condanna per l’exit strategy alla quale stava lavorando lo stesso Conte: la costituzione di una nuova associazione, di una nuova formazione politica libera dai problemi burocratici del Movimento 5 stelle. «Non è assolutamente possibile neanche comunicare la lista di iscritti del Movimento 5 stelle ad una neo forza politica che abbia una diversa associazione con un diverso Statuto e un diverso simbolo, al quale gli iscritti del Movimento non hanno, infatti, dichiarato esplicitamente e deliberatamente di voler aderire».

«I no lex: persone che negano l’esistenza delle leggi»

Poi, ricordando ai vertici 5 stelle l’attesa che «la promessa pubblica di saldare i debiti venga onorata», l’associazione di Casaleggio conclude con ironia la replica alle richieste di Conte: «Chiedere di violare la legge comunicando i dati degli iscritti a persone non legittimate è un atto che ci lascia sconcertati e il fatto che vengano messe in campo pressioni mediatiche e personali finalizzate a spingerci a violare la normativa sulla privacy è per noi inammissibile. Siamo sempre stati disponibili e sempre lo saremo, ma rispettando la legge e non violandola come vorrebbe fare qualche no lex».

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