Distrutto l’unico laboratorio Covid della Striscia di Gaza. Biden a Netanyahu: «Avete diritto a difendervi»

Uno degli ultimi bombardamenti ha colpito la clinica di al-Rimal, l’unica struttura in cui venivano analizzati tamponi per il Coronavirus nel territorio palestinese. Israele intanto ha pubblicato un tweet con tutti i razzi lanciati da Hamas

Anche la notte scorsa decine di raid aerei hanno illuminato il cielo sopra la striscia di Gaza. Gli ultimi attacchi, come riferiscono alcuni media internazionali, sono stati «più pesanti, su un’area più ampia e sono durati più a lungo». A nulla sono valsi gli appelli a cessare il fuoco arrivati da più parti. Per il premier israeliano Benjamin Netanyahu il conflitto in corso «richiederà ancora del tempo». E dunque i caccia israeliani hanno continuato a sferrare nuovi attacchi verso i palestinesi che a loro volta hanno fatto partire nuovi razzi verso Israele. Secondo il ministero della sanità dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), il bilancio totale delle vittime palestinesi è arrivato a 220. Di queste, 58 sono bambini. I feriti, secondo la Wafa, sono 1.300 a Gaza e 3.728 in Cisgiordania. Sono invece 10 i morti comunicati da Israele, inclusi 2 bambini.


A Gaza non si possono più fare test per il Coronavirus

Uno degli ultimi bombardamenti sulla Striscia di Gaza ha colpito anche la clinica al-Rimal. Qui c’era la sede dell’unico laboratorio di tutto questo territorio palestinese in grado di analizzare i tamponi per lo screening del Coronavirus. A comunicarlo è l’account ufficiale dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP).


Biden chiama Netanyahu: «Fermo sostegno a Israele»

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha telefonato a Netanyahu per ribadire il sostegno a Israele. La Casa Bianca ha reso noto che Biden ha confermato il suo «fermo sostegno al diritto di difendersi contro gli indiscriminati attacchi di razzi». E poi ha spiegato: «Sosteniamo un cessate il fuoco. Incoraggiamo Israele a fare ogni sforzo per garantire la protezione di civili innocenti».

Centinaia di emoticon di razzi dall’account Twitter di Israele

In tutto sono 1408. Nel pomeriggio del 17 maggio l’account Twitter ufficiale dello Stato di Israele ha cominciato a pubblicare icone di razzi. 140 a messaggio, il massimo consentito dalla piattaforma. E poi due commenti: «Questi sono i razzi sparati ai civili israeliani. Ognuno di questi razzi è destinato a uccidere». E ancora: «Ogni razzo ha un indirizzo. Cosa faresti se quell’indirizzo fosse il tuo?».

Erdogan attacca Biden: «Hai le mani sporche di sangue. C’è la tua firma sulle armi di Israele»

In un discorso in diretta tv il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan ha attaco il presidente degli Stati Uniti Joe Biden per il sostegno a Israele: «Tu ci hai costretto a dirlo. Non potevamo restare in silenzio. Abbiamo visto la firma di Biden sulle armi vendute a Israele. I territori palestinesi sono colpiti da persecuzioni, sofferenza e sangue, come molti altri territori che hanno perso la pace con la fine dell’impero ottomano. E tu stai sostenendo tutto questo».

Chiamata Netanyahu – Merkel. La cancelliera: «Pieno sostegno alla protezione di Israele»

In una conversazione telefonica con la cancelliera Angela Merkel per discutere della situazione a Gaza, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha accusato Hamas di un doppio crimine di guerra: «Lancia razzi sulla popolazione civile e usa i suoi cittadini come scudi numani». Il capo di Stato tedesco ha risposto ribadendo «il suo completo sostegno alla protezione di Israele». La cancelliera ha però aggiunto che, visto l’alto numero di civili uccisi, spera che i combattimenti finiscano presto. Netanyahu ha poi ringraziato Merkel per le azioni del governo contro elementi antisemiti in Germania.

Il direttore della Associated Press chiede un’indagine indipendente

Dopo l’attacco dello scorso 15 maggio alla torre che a Gaza ospitava alcuni media internazionali, il direttore dell’agenzia internazionale Associated Press, la cui redazione è stata costretta all’evacuazione, ha chiesto che venga fatta un’indagine indipendente sull’attacco aereo israeliano. A darne notizia è a stessa Ap. Anche Reporter senza frontiere, separatamente, ha chiesto alla Corte penale internazionale di indagare sul bombardamento. Per Sally Buzbee, direttore esecutivo di Ap, il governo israeliano deve ancora fornire prove chiare che giustifichino il suo attacco. Anche il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha chiesto a Israele di precisare i motivi dietro dell’attacco all’edificio dei media. Parlando da Copenaghen, dove si trova in visita, Blinken ha poi invitato israeliani e palestinesi a «proteggere i civili, in particolare i bambini».

Appelli internazionali e scioperi

Oltre all’appello dell’Unione europea, dell’Onu e di Papa Francesco, in tarda serata è arrivato anche quello del segretario di Stato statunitense Blinken, che ha chiesto a entrambe le parti coinvolte di cessare le violenze. Un appello è giunto anche da Paesi come la Cina, la Tunisia e la Norvegia. Stamattina, 17 maggio, la leadership politica araba di Israele ha proclamato per domani uno sciopero generale «in la solidarietà con la Moschea al Aqsa a Gerusalemme e gli abitanti del quartiere arabo di Sheikh Jarrah nella parte est della città».

EPA/MOHAMMED SABER | Civili sotto le macerie a Gaza, 16 maggio 2021

L’Egitto di al-Sisi: «Faremo ogni sforzo per il cessate il fuoco»

Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha chiesto la fine degli scontri fra Hamas e Israele, dichiarando di sperare in un «atto comune» che riporti la pace e che «metta fine con urgenza alla violenza e alle uccisioni». «Faremo ogni sforzo di mediazione», ha dichiarato al-Sisi secondo Al Arabiya. «C’è speranza in un atto comune che metta fine al conflitto». L’Egitto ha rapporti con Israele fin dal 1979 e, fino all’agosto scorso, era l’unico Stato arabo ad intrattenerli assieme alla Giordania (quest’ultima dal 1994).

«Almeno 55 raid israeliani nella notte»

EPA/MOHAMMED SABER | Civili palestinesi fuggono tra le macerie, 16 maggio 2021

Secondo quanto testimoniato dai reporter di Al Jazeera, la cui sede a Gaza è stata bombardata e distrutta sabato dall’aviazione israeliana, sono stati almeno 55 gli attacchi aerei sferrati nella notte tra il 16 e il 17 maggio da Israele sulla Striscia. Secondo i reporter, c’è stata a malapena «un’ora di pace», e i droni israeliani «volavano sopra la testa, controllando i cieli». Tra gli obiettivi ci sarebbero state diverse basi militari e della sicurezza nel territorio palestinese, ma anche alcune aree deserte a est di Gaza City.

Secondo quanto comunicato dall’esercito israeliano, sarebbero stati colpiti anche «15 chilometri della rete dei tunnel, detta ‘Metro’, di Hamas nel nord della Striscia». Il portavoce ha dichiarato che «l’attacco (35 bombe in 20 minuti, dicono i media, ndr) ha fatto parte di una più larga operazione dell’esercito per colpire in maniera significativa il sistema sotterraneo di Hamas». In città è stato bombardato anche un edificio di quattro piani, probabilmente evacuato prima dell’attacco. Le organizzazioni per la Palestina hanno lanciato una iniziativa globale per dedicare la giornata di martedì a manifestazioni di solidarietà in tutto il mondo.

Immagine di copertina: EPA/MOHAMMED SABER

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