Caso chiuso per Carola Rackete: la comandante della Sea-Watch 3 non sarà processata per lo speronamento della motovedetta a Lampedusa

Tra i commenti non poteva mancare quello di Matteo Salvini: «I Pm dicono che Carola Rackete non va processata? Dico solo che nel 2019, alla data di oggi, sbarcarono 1.200 clandestini. Adesso siamo a quasi 14mila»

La procura di Agrigento ha chiuso definitivamente il caso su Carola Rackete, la giovane comandante della Sea-Watch 3 che, nel luglio del 2019, era stata arrestata per resistenza o violenza contro una nave da guerra. Il procuratore Luigi Patronaggio oggi, 19 maggio, ha chiesto l’archiviazione perché la comandante avrebbe agito per stato di necessità: aveva il «dovere di portare i migranti in un porto sicuro», non potendo più garantire la sicurezza a bordo delle 42 persone soccorse 17 giorni prima, e che l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini non voleva far sbarcare. Nella manovra d’avvicinamento al porto, la Sea-Watch 3 urtò anche una motovedetta della Guardia di finanza.


A gennaio 2020 la Cassazione aveva respinto il ricorso della Procura – contro l’ordinanza che aveva rimesso in libertà Carola Rackete – dando così ragione alla giudice per le indagini preliminari di Agrigento Alessandra Vella che, escludendo il reato di resistenza e violenza a nave da guerra che era stato contestato alla capitana della Sea Watch, non aveva convalidato l’arresto di Rackete.


Soddisfatto l’avvocato della difesa Salvatore Tesoriero: «I pm confermano con questa richiesta la tesi che abbiamo sempre sostenuto, cioè che Carola agì nell’adempimento di un dovere, quello di salvare vite umane» ha detto all’Adnkronos. «Con l’archiviazione dell’inchiesta il gip ha riconosciuto il dovere di salvare vite umane». E ovviamente non poteva mancare il commento di Matteo Salvini, allora ministro dell’Interno. «I Pm dicono che Carola Rackete non va processata? Lascio giudicare loro. Dico solo che nel 2019, alla data di oggi, sbarcarono 1.200 clandestini. Adesso siamo a quasi 14 mila», ha detto.

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