In Evidenza ENISiriaUSA
DIRITTICoronavirusDdl ZanForza ItaliaLGBTQ+OmofobiaSilvio Berlusconi

Berlusconi rompe il silenzio, la prima intervista dopo il ricovero: «Sto migliorando. Il Ddl Zan? Grave errore, limita la libertà di opinione»

02 Giugno 2021 - 08:26 Fabio Giuffrida
Il leader di Forza Italia, dopo il susseguirsi di notizie allarmanti sul suo stato di salute, torna a parlare di tasse, immigrazione, dote ai 18enni e anche della legge contro l'omotransfobia (su cui il suo partito è profondamente spaccato)

Dopo settimane di silenzio, il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, torna a parlare. E lo fa in una lunga intervista a Il Giornale in cui, prima di tutto, rassicura sulle sue condizioni di salute. Negli ultimi giorni, infatti, si erano susseguite notizie allarmanti: «Sto gradualmente migliorando, i medici mi hanno autorizzato a riprendere un minimo di attività pur senza ancora uscire di casa», spiega. Il Cavaliere, infatti, è ancora alle prese con le «conseguenze e le complicanze» del Covid, un male che definisce «insidioso e tremendo, lo stesso che ha seminato tanti lutti e tanto dolore in Italia e nel mondo».

Il Covid

Un virus – continua Berlusconi – che stiamo combattendo con tutte le forze possibili al punto che, adesso, «finalmente possiamo vedere un po’ di luce in fondo al tunnel». I dati degli ultimi giorni parlano di un generale quadro di miglioramento anche se «la ripresa sarà ancora lunga e difficile». Una lotta al virus che sta dando i suoi frutti grazie – aggiunge lui – al lavoro del governo Draghi, a «un cambio di passo del quale sicuramente ha merito il governo di unità nazionale che io per primo ho chiesto e invocato e che senza di noi non si sarebbe mai potuto realizzare».

Il ddl Zan

Uno dei temi su cui il leader di Forza Italia si è espresso poco o nulla è quello che riguarda il ddl Zan, la legge contro l’omotransfobia osteggiata dalla Lega e da Fratelli d’Italia e solo in parte da Forza Italia (alcuni di loro, infatti, la sostengono attivamente). Non sembra essere bastata, a quanto pare, l’opera di convincimento di Francesca Pascale, ex fidanzata del Cavaliere, visto che Berlusconi sembra avere le idee chiare sul ddl Zan: «Io penso che questa legge sia un grave errore perché non allarga la platea dei diritti e pone una grave questione di libertà. Le leggi a questo proposito esistono già e, se non bastano, possiamo aggravarle e inasprire. La legge Zan non aggiunge nulla a questa tutela e porta invece con sé un grave rischio, quello di limitare la libertà di opinione», dichiara Berlusconi.

Il rischio, secondo il leader di Forza Italia, è che possano essere “processate” le idee. Ma questo la legge non lo dice. «La difesa della famiglia tradizionale proposta come valore o l’opposizione a pratiche come la maternità surrogata – spiega – potrebbero essere definite come atti di discriminazione e quindi diventare perseguibili. Si lascia una discrezionalità interpretativa che sarà fonte di un contenzioso infinito e pericoloso. Per questo non la possiamo votare». La strada da seguire, secondo Berlusconi, resta una sola: quella di sostenere con forza il ddl (contro le discriminazioni) proposto dalla senatrice di Forza Italia, Lucia Ronzulli.

La dote ai 18enni e l’immigrazione

Berlusconi, poi, respinge con forza l’idea di una dote ai 18enni, così come proposto da Enrico Letta. Quella sull’abolizione della tassa di successione, dice lui, è senza dubbio la riforma di cui va più orgoglioso: «Fino a quando saremo al governo nessuna patrimoniale e nessuna tassa sull’eredità potranno essere introdotte». In materia di immigrazione, invece, invita Draghi a usare il “metodo Berlusconi”, ovvero a evitare «contrapposizioni muscolari ma ad avere rapporti costruttivi sia con i leader europei che con i governi della sponda Sud del Mediterraneo». L’obiettivo? Ridurre il flusso migratorio. In perfetto stile salviniano.

La riduzione delle tasse

Sul fronte delle tasse, invece, Berlusconi non molla la presa: Forza Italia punta alla no tax area fino a 12mila euro, all’abolizione dell’Irap, all’anno fiscale bianco «bloccando tutte le cartelle esattoriali fino alla fine del 2021». Dunque sogna un fisco “amico” e «una flat tax ad un’aliquota più bassa»: «Tassazione al 15 per cento fino a 25mila, al 23 per cento fino a 65 mila e al 33 per cento oltre 65 mila», spiega. Infine, sulla politica, lancia un avvertimento forte e chiaro alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che definisce «una risorsa importante» anche se – precisa – «il futuro premier lo sceglieranno come sempre gli elettori». Qualora dovesse governare il centro-destra, si intende.

Foto in copertina: ANSA/ANDREA FASANI

Leggi anche:

Articoli di DIRITTI più letti