Nel decreto Sostegni Bis troppe norme fuori contesto. Mattarella firma, ma rimprovera le Camere

Il Capo dello Stato ha mandato una lettera al Parlamento e Governo in cui ha spiegato che potrebbe avvalersi in futuro dell’articolo 74 della Costituzione

La firma c’è. Ma il richiamo è forte. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che oggi compie 80 anni, ha firmato il decreto Sostegni Bis, un pacchetto di aiuti per le attività entrate in crisi durante l’epidemia scatenata dal Coronavirus. Dopo la firma è arrivata però anche una lettera a Governo e Parlamento in cui Mattarella ha spiegato: «Per quanto riguarda le mie responsabilità, valuterò l’eventuale ricorso alla facoltà prevista dall’articolo 74 della Costituzione nei confronti di leggi di conversione di decreti-legge caratterizzati da gravi anomalie che mi venissero sottoposti». L’articolo 74 è quello che definisce la possibilità del Presidente della Repubblica di non firmare le leggi che gli arrivano dalle Camere: «Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, puo’ con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione. Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata». Proprio in base a questa norma il richiamo sulla necessità di inserire norme più coerenti nei prossimi decreti: «Auspico che queste considerazioni e questi rilievi siano oggetto di approfondimento e di riflessione nell’ambito del Parlamento e del Governo».


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