Kabul addio. Biden: «Non ha più senso restare se l’esercito afghano non può o non vuole lottare per il proprio Paese»

Il presidente statunitense dispiega 5.000 soldati per garantire un «ritiro ordinato e in sicurezza» delle ultime truppe. E ribadisce: «Non passerò il testimone di questa guerra al mio successore»

Il presidente statunitense Joe Biden ha autorizzato il dispiegamento di circa 5.000 soldati statunitensi in Afghanistan per garantire un «ritiro ordinato e in sicurezza» delle truppe e degli afghani che hanno aiutato l’esercito statunitense in questi ultimi 20 anni, mentre i talebani continuano l’avanzata verso Kabul. L’annuncio dalla Casa Bianca è arrivato subito dopo la presa dei talebani della roccaforte strategica di Mazar-i-Sharif. E il presidente statunitense ha lanciato un duro monito contro i talebani: «Abbiamo comunicato ai rappresentanti dei talebani a Doha, attraverso il nostro comando, che ogni azione da parte loro in Afghanistan che metterà a rischio il personale Usa o la nostra missione diplomatica darà scattare una risposta militare rapida e forte». Biden ha poi ricordato che «in 20 anni, gli Stati Uniti d’America hanno mandato i propri uomini e le proprie donne migliori, hanno investito quasi 1.000 miliardi di dollari, addestrato oltre 300 mila soldati e poliziotti afghani, equipaggiandoli con attrezzature all’avanguardia e mantenendo la loro aviazione come parte della guerra più lunga della storia americana». E alla luce di ciò, il presidente statunitense non intende fare dietrofront sul ritiro dei contingenti: «Un anno o cinque anni in più di presenza militare statunitense non avrebbero fatto la differenza se l’esercito afghano non può o non vuole tenere il suo Paese. E non ritengo personalmente accettabile che vi sia una presenza senza fine nel mezzo del conflitto civile di un altro Paese», ha proseguito Biden.


«Non passerò il testimone di questa guerra al mio successore»

Il presidente statunitense ha poi rimarcato di aver ereditato da Donald Trump un accordo che «ha lasciato i talebani nella posizione militare più forte dal 2001 e imposto la scadenza per rimpatrio delle truppe per il 1 maggio 2021», riducendo le forze armate statunitensi a un minimo di 2.500 soldati. «Di conseguenza – ha proseguito Biden – quando sono diventato presidente ho dovuto compiere una scelta: proseguire l’accordo, con una breve estensione per il ritiro in sicurezza delle forze nostre e alleate, o decidere di rafforzare la nostra presenza sul territorio e inviare altre truppe americane a combattere ancora una volta in un conflitto civile di un altro Paese». Già in precedenza Biden aveva infatti dichiarato che non avrebbe «mandato un’altra generazione di americani in guerra». E il presidente degli States infine chiosa: «Sono stato il quarto presidente a presiedere la presenza di truppe statunitensi in Afghanistan: due repubblicani, due democratici. Non passerò il testimone di questa guerra a un quinto presidente».


Foto in copertina: EPA/SARAH SILBIGER

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