«Facciamo saltare i furgoni delle tv con le molotov». Nelle case dei No vax anche armi: «Pronte per il corteo di sabato a Roma»

Le perquisizioni in diverse città hanno portato alla scoperta anche di armi come coltelli e bastoni che gli indagati volevano portare alla manifestazione di sabato a Roma

C’erano anche i giornalisti nel mirino dei No vax coinvolti nel blitz di oggi della polizia in diverse città. Su Telegram gli indagati discutevano su come organizzare azioni violente durante le manifestazioni contro i provvedimenti del Governo, immaginando di colpire anche luoghi istituzionali e le troupe televisive: «Quando andremo a Roma i primi» da aggredite «sono i giornalisti», scrivevano in chat gli 8 indagati. Spingevano perché si usassero anche le molotov, di cui però sembra che non disponessero: «per far saltare i furgoni delle Tv». Secondo gli inquirenti di Milano, da parte dei No vax c’era un vero e proprio odio per la stampa, considerata asservita al potere. Le perquisizioni sono scattate a Milano, Bergamo, Roma, Venezia, Padova e Reggio Emilia e hanno portato alla scoperta anche di coltelli e bastoni, che avrebbero voluto usare per la manifestazione in programma sabato a Roma. Oltre alle abitazioni degli indagati, i controlli hanno riguardato pc, cellulari, tablet e account social. Secondo le risultanze investigative gli indagati ipotizzavano nelle chat violenze, anche con armi, durante un imminente raduno No vax a Roma. Per questo motivo sono scattate le perquisizioni, 8 solo a Milano, e diverse altre tra Bergamo, Roma, Venezia, Padova e Reggio Emilia.


A Milano, una delle città al centro dell’operazione, le perquisizioni operate dalla Digos sono state otto. Tra gli indagati e tra i presunti obbiettivi oggetto delle attenzioni sui canali social non vi sarebbero state personalità o vip. «Gli indagati figurano membri attivi di un gruppo Telegram chiamato ‘I guerrieri’», si legge in una nota della Ps, «nel quale vengono progettate azioni violente da realizzare – anche con l’uso di armi ed esplosivi fai da te – in occasione delle manifestazioni ‘No Green Pass’ organizzate su tutto il territorio nazionale, in particolare quella in programma nella Capitale per le giornate dell’11 e 12 settembre prossimi». La frangia No Vax che aveva intenzione di costruire rudimentali ordigni “fai da te” e di approvvigionarsi di coltelli era composta da 5 donne e 3 uomini. Si tratta di disoccupati, operai, portinai, camerieri. Uno degli uomini, che aveva un porto d’armi, era conosciuto per essere vicino all’indipendentismo veneto, ma al momento non sarebbe emerso niente di più strutturato. Le azioni violente che stavano programmando erano «tese a mutare o condizionare la politica governativa e istituzionale in tema di campagna vaccinale». Lo scrivono il capo del pool antiterrorismo di Milano Alberto Nobili e il pm Piero Basilone nei decreti di perquisizione. Gli indagati portavano avanti «iniziative volte ad affermare le convinzioni dell’area cosiddetta ‘no vax’».


Leggi anche: