«Sulla sanità ho dato». Il presente e il futuro dell’ex assessore Gallera, maratoneta e testimonial dei commercianti

Presidente della commissione Programmazione e Bilancio della Lombardia, in prima fila per sostenere i commercianti, contrario ai cortei No Green pass: come sono cambiati incarichi e battaglie dell’ex assessore al Welfare

Il passo indietro risale all’inizio del 2021. Il 9 gennaio il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana annunciò un rimpasto della giunta. Nella nuova lista di nomi non c’era più quello di Giulio Gallera. Il suo posto come assessore al Welfare fu preso da Letizia Moratti, ex sindaca di Milano e volto storico di Forza Italia. «Giulio era molto stanco», disse Fontana. Intanto per l’uomo che gestiva la sanità pubblica nella prima regione europea colpita dal Coronavirus è sfumata la candidatura come sindaco di Milano. Eppure il nome di Gallera continua a tornare, di solito associato a tutti quei casi che erano diventati centrali nelle cronache dei mesi più duri della pandemia.


Nelle ultime ore il Centro europeo sul controllo delle malattie ha stabilito che la Lombardia è una delle Regioni più avanti nella campagna vaccinale e nel controllo dell’epidemia. Intervistato da Open, l’ex assessore non ha voluto dare il merito di questo risultato né alla sua gestione del welfare lombardo né a quella di Moratti: «È merito dei cittadini lombardi che alla fine si sono vaccinati molto e seguono in maniera scrupolosa regole e distanziamento interno. Hanno dimostrato di essere resilienti ma anche rispettosi delle regole per ripartire». Al massimo il plauso va per chi lavora nella sanità: «Fin da subito c’è stato un sistema sanitario che è stato in grado di mettere in gioco le proprie competenze. E non solo. Abbiamo avuto un corpo di medici infermieri e direttori sanitari che ha messo in campo un sistema poderoso di vaccinazione».


Il caso del Pio Albergo Trivulzio

Una delle ultime volte in cui è stato citato il nome dell’ex assessore è stato in occasione della chiusura dell’inchiesta sull’Albergo Trivulzio. Nell’aprile del 2020 la Guardia di Finanza aveva aperto un’indagine sui decessi legati al Covid nella struttura, una delle Rsa più note di Milano. Dai primi accertamenti era emerso che circa il 30% degli oltre 300 decessi registrati tra gennaio e aprile 2020 era attribuibile a conseguenze dirette del Coronavirus. Dopo oltre un anno di indagini, la procura ha scelto di archiviare l’inchiesta. Una scelta presa come una vittoria da Gallera, che era stato attaccato più volte per quello che era successo nella Rsa. «È stato scatenato un attacco mediatico che non si basava su valutazioni scientifiche. Alla fine questi attacchi si stanno sciogliendo come neve al sole, non è vero che abbiamo mandato i pazienti infetti nelle Rsa, in una situazione drammatica abbiamo messo in campo risposte che il tempo ha dimostrato essere positive ed efficaci», ha detto Gallera a Open.

Nuovi incarichi e nuove battaglie

Ormai gli incarichi e le battaglie di Gallera sono cambiati. Al netto di una certa attività nelle corse podistiche (le stesse che lo avevano portato fuori dal comune di Milano in piena zona arancione), dal maggio 2021 l’ex assessore è presidente della Commissione Programmazione e Bilancio della Lombardia e membro della Commissione Attività Produttive. Negli ultimi mesi sembra che le sue battaglie politiche si siano mosse soprattutto a favore dei commercianti. Si è schierato con loro per chiedere lo stop ai cortei dei No Green pass: «Ora basta! I ripetuti cortei “No Green Pass” – ha scritto su Facebook – stanno mettendo in ginocchio il commercio e paralizzando le città in ogni occasione».

Sempre con i commercianti lavora per ottenere i ristori a chi ancora non li ha ricevuti: «Ho avviato nel marzo scorso l’iniziativa “Mancati ristori” per raccogliere testimonianze e proposte da parte dei rappresentanti dei settori più colpiti dalla crisi. Istanze che ho provveduto a trasmettere al Governo e al Parlamento». La sanità ormai è il passato, come ci spiega: «Sulla sanità ho dato il mio, ho fatto il mio turno, mi occupo sempre di pandemia ma da un altro punto di vista. Quello che dovevo fare l’ho fatto».

La candidatura sfumata a Milano

Ad essere sfumati sono invece i progetti per Palazzo Marino. Il 7 ottobre Gallera aveva criticato in un’intervista a Fanpage la scelta di Luca Bernardo come candidato sindaco per il centrodestra: «L’offerta che abbiamo messo in campo non è stata considerata attraente e credibile. Durante la campagna elettorale abbiamo colto una grande delusione nei confronti di Sala. Il problema è stato che gli scontenti non sono andati a votare per il candidato e per i partiti del centrodestra».

Il 24 marzo, quando il blog Qualcosa di sinistra accusava Gallera di aver già acquistato il dominio giuliogallerasindaco.it, lui dichiarava a la Repubblica: «Sono milanese, sono stato vent’anni al Comune, conosco ogni via della mia città e ne sono innamorato. Mi sono sposato qui, ho due figli al liceo, se servirà candidarmi, non mi tirerò indietro». Ora quel dominio risulta libero. Per comprarlo bastano 99 centesimi. Il futuro politico di Gallera è ancora incerto: «Finché avrò la fiducia dei cittadini continuerò, altrimenti posso tornare a fare l’avvocato. Vedremo se andare avanti in Regione o in altri luoghi istituzionali».

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