Le mascherine anti-Covid provocano la candida polmonare? No!

Una delle fake news più difficili da sradicare in tema di dispositivi di protezione anti Covid. Dopo l’aumento di contagi le notizie di mascherine nocive per i polmoni tornano a riempire bacheche social e siti di disinformazione

Con i contagi in aumento, scienziati ed esperti ribadiscono l’importanza delle basilari misure anti Covid. Come accade spesso nelle fasi più acute di tensione epidemiologica, le bufala sui dispositivi di protezione tornano a popolare bacheche social e siti di disinformazione: «Si chiama candidosi polmonare ed è provocata dall’eccessivo uso di mascherine anti Covid, vi stanno facendo ammalare e il bello è che voi accettate tutto questo».

Per chi ha fretta

  • La notizia sui danni che la mascherina provocherebbe ai polmoni torna a circolare su social e siti di disinformazione
  • I funghi comuni si trovano nell’ambiente: entriamo in contatto con le spore in continuazione senza ammalarci
  • C’è bisogno di una certa predisposizione e fragilità immunitaria per contrarre l’infezione
  • La mascherina potrebbe essere veicolo di candida solo se lasciata per due settimane in un capannone sporco e pieno di funghi e poi messa sul viso
  • L’associazione tra candidosi polmonare e utilizzo di mascherina non ha alcun fondamento scientifico

Analisi

Riportiamo di seguito uno degli screenshot dei post dedicati al presunto danneggiamento che la mascherina anti Covid provocherebbe ai polmoni.

La candidosi polmonare di cui si parla sarebbe generata, come recita il post, «da miceti infettanti del genere Candida albicans, Candida glabrata, Candida Krusei e Candida Lusitania». Un elenco di elementi patogeni, più comunemente chiamati “funghi”, che attaccherebbero i polmoni danneggiandoli. Ma è la verità? A rispondere è il Dott. Thomas Nash, pneumologo e specialista in malattie infettive presso il New York Presbyterian Hospital: «Tutto ciò che troviamo nella mascherina è quello che espiriamo», ha spiegato a Reuters, dove per “espirare” si intende appunto emanare un flusso d’aria dai polmoni. «È difficile che le persone sane espirino spore di funghi», ha continuato.

Una delle più recenti condivisioni del post, datata 22 novembre 2021.

Se dunque è piuttosto improbabile che una persona con polmoni sani possa emettere i miceti di cui parlano i post contro la mascherina, l’altra possibilità è che sia proprio il dispositivo a contenerle. A questo proposito a rispondere è il professor Luca Richeldi, specializzato in Pneumologia e Malattie Respiratorie, già Direttore del Centro per le Malattie Rare del Polmone e membro del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Covid. «La candidosi polmonare è una malattia che si verifica prevalentemente in persone immunodepresse, nelle quali il fungo, che normalmente può anche colonizzare la nostra cavità orale e le vie respiratorie, può prendere il sopravvento. Si tratta di persone con Hiv non trattato, con neoplasie o in chemioterapia. Detto questo l’unico modo in cui una mascherina può essere veicolo di candidosi polmonare è se essa stessa fosse colonizzata dalla candida: ma questo potrebbe accadere solo se lasciassimo il nostro dispositivo di protezione in un magazzino o in un capanno sporco in cui c’è il fungo della candida e la indossassimo dopo averla lasciata lì per due settimane». Appare chiaro come lo scenario in cui avviene il nostro utilizzo quotidiano dei dispositivi anti Covid sia ben diverso. Stiamo parlando di mascherine pulite che in organismi sani non creano alcun danno né in riferimento all’aria inspirata né a quella ispirata, e che, come aggiunge Richeldi, «permettono una buona ossigenazione perfino ai pazienti con malattie croniche polmonari».

L’immagine circola anche via Whastsapp. Questo screen riguarda una segnalazione inviata a Open Fact-checking.

A smentire ulteriormente la bufala anche i Centers for Disease Control and Prevention. Gli importanti organismi di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti d’America spiegano che i funghi comuni «si trovano nell’ambiente ogni giorno» e che le persone inspirano o entrano in contatto con le spore fungine «quotidianamente senza ammalarsi». Il fatto di contrarre i miceti infettanti è dovuto esclusivamente alla particolare fragilità del soggetto che affetto da patologie e con un sistema immunitario debole, presenta maggiori probabilità di ammalarsi. La patologia quindi esiste, ma nulla c’entra con l’utilizzo dei dispositivi di protezione anti Covid. Un’associazione che va smentita e che se fosse vera implicherebbe un numero vastissimo di candidosi polmonari negli operatori sanitari, per esempio, e ben prima della pandemia da Covid-19: medici e chirurghi indossano la mascherina da sempre e per molte ore consecutive.

Conclusioni

Non c’è alcuna correlazione tra l’utilizzo della mascherina anti Covid e la candidosi polmonare. L’effetto più considerabile che il dispositivo può avere sull’organismo è quello di proteggere noi stessi e gli altri dal possibile contagio e quindi contribuire alla diminuzione della circolazione del virus.

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