Covid e vaccini: basta fake news nei talk show! L’appello del Patto Trasversale per la Scienza

Secondo l’associazione anche la cattiva informazione è responsabile di contagi e morti. L’uno vale uno non vale per il metodo scientifico

Nel corso dell’intera pandemia abbiamo assistito a diverse forme di negazionismo e di disinformazione sulla Covid-19, sostenute e accompagnate dalle svariate teorie del complotto e da quelle antiscientifiche appartenenti ai mondi No Mask e No Vax. Ad alimentare le credenze e le posizioni di una parte della popolazione italiana, evidenziate dal recente rapporto del Censis, sono state in particolar modo quelle opere di «divulgazione acritica» delle false notizie legate al virus da parte di alcuni media, ospitando in maniera indisturbata e carente di contradditorio di personaggi noti – anche da anni – nel mondo della disinformazione medico e scientifica. La disinformazione alimenta gli animi, generando scene come quelle registrate nelle piazze italiane e degenerate in violenza come nel caso dell’assalto alla sede della Cgil a Roma, così come alimenta le realtà estremiste che riscontriamo anche nei social e che si proiettano in ulteriori scene di violenza e terrorismo nei confronti degli operatori sanitari negli hub vaccinali. Facebook, da questo punto di vista, ha deciso di intervenire nei confronti della setta No Vax e negazionista della Covid nota come V_V, ma il problema non riguarda soltanto i social.


Molte sono le critiche mosse contro il mondo dei media e dei programmi televisivi che hanno ospitato un Mariano Amici, un Stefano Montanari o un Stefano Scoglio di turno, fornendo loro un palco privilegiato dove diffondere le loro teorie a un pubblico sempre maggiore. Da una parte viene sostenuta la sacrosanta libertà di espressione e di opinione, da un’altra c’è chi sente la necessità di porre un freno ai diffusori di fandonie evitando di fornire a questi ulteriore “credibilità”, soprattutto se messi in condizione di scatenare uno scontro verbale con scienziati ed esperti del settore “buttandola in caciara”. Nel corso del 2019 venne lanciato un manifesto ideologico per affermare la priorità della scienza sul tema dei vaccini, dove troviamo tra i firmatari Roberto Burioni, Beppe Grillo e il nostro editore Enrico Mentana che durante un suo intervento, ospite a L’Aria che tira (La7), aveva affermato un concetto chiaro in merito al mondo dell’informazione: «Ricordo sempre che i meno giovani di noi sono stati scottati dalla disputa tra l’oncologia ufficiale e il metodo Di Bella, perché poi se metti sullo stesso piano due cose devi essere sicuro che non fai male ai pazienti».


Un ragionamento coerente con un suo recente post Facebook, nel quale si onora di non aver mai ospitato a TGLa7 nessun esponente dei No Vax: «Per me mettere a confronto uno scienziato e uno stregone, sul Covid come su qualsiasi altra materia che riguardi la salute collettiva, non è informazione, come allestire un faccia a faccia tra chi lotta contro la mafia e chi dice che non esiste, tra chi è per la parità tra uomo e donna e chi è contro, tra chi vuole la democrazia e chi sostiene la dittatura». L’associazione Patto Trasversale per la Scienza (PTS), fondata a seguito del manifesto firmato nel 2019, lancia un appello al mondo del giornalismo e a tutti coloro che hanno responsabilità dirette e indirette nella programmazione e gestione dei programmi di informazione, soprattutto i talk show dove assistiamo per lo più a dei ring e non a quell’informazione che ci insegnano professionisti come Piero Angela. PTS, a tal proposito, invita a condurre le discussioni sulla campagna vaccinale basate sulle evidenze scientifiche accertate, fornendo un giusto approfondimento attraverso «esperti autentici e riconosciuti nel settore, nel rispetto e avendo riguardo alle loro singole competenze».

L’appello del PTS non si ferma ai singoli soggetti della comunicazione, richiedendo sia all’Ordine dei Giornalisti che a quello della Federazione dell’Ordine dei medici di vigilare e, nel caso, applicare il codice deontologico che impone ai suoi iscritti di attenersi ai fatti basati sulle risultanze scientifiche. Un ulteriore invito è quello rivolto al Ministero della Pubblica Istruzione, affinché riorganizzi e implementi la formazione scientifica fin dalla scuola primaria fornendo gli strumenti adatti per discernere una falsa notizia.

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