Bonaccini contro il tampone ai vaccinati: «Così indeboliamo la campagna, meglio l’obbligo di Green pass sul lavoro»

Il presidente dell’Emilia-Romagna: penalizziamo chi si immunizza, non è giusto. Dobbiamo spingere sulle somministrazioni

Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini è contrario al tampone per i vaccinati. E dice che sono meglio il Green pass rafforzato per il lavoro e le mascherine obbligatorie all’aperto. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera Bonaccini critica le ipotesi sul test per i grandi eventi e le discoteche: «Il Paese si è dato una strategia netta: estendere la campagna vaccinale a tappeto, con terze dosi, i bambini 5-11enni, le categorie professionali, per non dire ai tanti che stanno facendo la prima dose dopo mesi di dubbi. Chiedere adesso ai vaccinati di fare il tampone per entrare in cinema, teatri, ristoranti o stadi indebolisce proprio la campagna vaccinale nel momento in cui dobbiamo invece spingere ancora di più alle somministrazioni». Secondo Bonaccini questa «sarebbe una misura sbagliata e controproducente. Dobbiamo proseguire sulla linea del rigore: uso delle mascherine, se necessario tornando a renderle obbligatorie anche all’aperto, estendendo l’utilizzo delle Fpp2, distanziamento, regole e, soprattutto, controlli più estesi». E la certificazione sul lavoro: «È una misura che andrà valutata» nel prossimo decreto di Draghi, «posto che era richiesta sia dai sindacati che dalle imprese». Mentre nelle discoteche, per esempio, «l’ingresso ai soli vaccinati con terza dose e le mascherine garantiscono un grado di sicurezza adeguata».


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