Così Macron libera tutti: la Francia abolisce le restrizioni da febbraio

L’annuncio del primo ministro Castex: «C’è un’evoluzione che concede speranza»

Emmanuel Macron sulla scia di Boris Johnson. Mentre il parlamento francese approva il Super Pass vaccinale e il presidente fissa l’obiettivo di «rompere le palle ai non vaccinati», la Francia va verso la fine delle restrizioni. E il primo ministro Jean Castex annuncia un piano di riaperture che partirà a febbraio. Nonostante gli allarmi sugli ospedali messi a dura prova e sui contagi reali che superano il milione di casi. «C’è un’evoluzione che concede speranza, anche se non ignoriamo le tensioni nel nostro sistema sanitario», ha detto ieri il premier insieme al ministro della Salute, Olivier Véran. Castex ha voluto sottolineare che Omicron «non è una semplice influenza» perché causa più ricoveri.


La svolta di Parigi

Ma ha anticipato che, se i numeri dei contagi e dei pazienti ricoverati lo permetteranno, il pass vaccinale decadrà. Mandando anche un messaggio ai No vax pentiti: «Chi farà la prima dose entro il 15 febbraio – ha detto – otterrà subito il pass vaccinale, sempre che si impegni a fare la seconda entro un mese e mostrando nel frattempo test negativi». Sempre da lunedì gli adolescenti tra i 12 e i 17 anni potranno fare un richiamo (non obbligatorio). Ma il piatto forte è l’annuncio della fine progressiva delle restrizioni. A partire dal 2 febbraio torna il riempimento al 100% per stadi e sale da concerti. Niente più obbligo di mascherina all’esterno mentre lo smart working non sarà più obbligatorio per tre giorni a settimana, ma soltanto raccomandato. E ancora: le discoteche riapriranno il 16 febbraio, quando tornerà ad essere consentito il consumo in piedi nei bar. Si potrà tornare a mangiare negli stadi e nei cinema. Anche la scuola potrebbe essere liberata «alla fine delle vacanze di febbraio». Infine, Véran ha detto che «il pass vaccinale sarà applicato fino a quando sarà necessario, ma non più del necessario». Sotto osservazione c’è «la situazione negli ospedali. Bisogna che la pressione sia relativamente bassa. Vogliamo che non ci siano più cure e operazioni riprogrammate a causa del Covid». Le elezioni di aprile incombono.


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