Caso Floyd, parte il processo agli altri tre ex poliziotti. «Lo hanno guardato morire senza fare nulla»

Kueng, Lane e Thao sono accusati di aver privato l’afroamericano dei suoi diritti civili, di non averlo soccorso e di non aver fermato il collega Chauvin mentre lo soffocava

Si è aperto oggi 25 gennaio il processo contro i tre ex agenti di Minneapolis accusati di non essere intervenuti per salvare la vita a George Floyd. «Continuarono a guardare mentre l’uomo soffriva una morte lenta e straziante. Scelsero di non fare nulla», le parole dell’accusa. I tre uomini avrebbero deliberatamente lasciato fare il loro collega Derek Chauvin, mentre soffocava l’afroamericano premendogli il ginocchio sul collo. Si tratta di J. Alexander Kueng, Thomas Lane e Tou Thao. I primi due erano poliziotti alle prime armi, come riportato dal New York Times, mentre Lane era già stato sanzionato in passato per cattiva condotta. Sarebbe stato proprio lui a tenere lontani i passanti che volevano intervenire in soccorso di Floyd. Kueng, invece, teneva bloccato Floyd sulla schiena, mentre Lane gli teneva le gambe. I tre sono accusati di aver privato Floyd dei suoi diritti civili, mentre agivano per conto del governo, e di non aver soccorso l’uomo che «mostrava gravi necessità». Thao e Kueng, poi, dovranno affrontare anche l’accusa di non aver fermato Chauvin, che l’anno scorso è stato condannato per omicidio colposo.


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