Fine vita, è iniziata la discussione alla Camera. Respinti gli emendamenti per affossare la proposta di legge

Il disegno di legge sul suicidio assistito ha già diviso la maggioranza: Salvini è pronto a votare contro, mentre per Letta serve a coprire un «vuoto normativo»

Voti contrari 262. Voti favorevoli 126. La Camera dei Deputati ha respinto i due emendamenti che chiedevano l’affossamento della proposta di legge sul suicidio assistito. Ora continua il voto su tutti gli altri: ne sono stati presentati 200. La discussione sul suicidio assistito è cominciata a due giorni dalla scelta della Corte Costituzionale di bocciare il referendum proposto dall’Associazione Luca Coscioni. C’è una differenza però tra i due temi: la legge in discussione alla Camera riguarda il suicidio assistito, quello che succede quando la persona malata è in grado di assumere in maniera autonoma i farmaci necessari a interrompere la vita. Il referendum che è arrivato sul tavolo della Corte Costituzionale riguardava invece l’eutanasia attiva: in questo caso la persona malata è in stato vegetativo e il medico le somministra il farmaco per indurre il decesso. I due emendamenti che avrebbero fatto naufragare la proposta erano stati firmati da Lega e Forza Italia. Prima delle votazioni però entrambi i gruppi avevano annunciato che non avrebbero chiesto il voto segreto.


Al netto dei primi emendamenti, Matteo Salvini ha chiarito che la Lega si muoverà contro la proposta di legge: «Io sto con il Santo Padre. Per me la vita è vita, quindi voteremo di conseguenza. Se ci fosse stato il referendum avrei fatto campagna per il no». Il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, è sulla stessa linea anche se ai deputati verrà lasciata libertà di voto: «Noi non siamo favorevoli a questa legge, poi se qualche singolo parlamentare si vuole appellare alla propria coscienza, lo può fare, noi siamo un partito liberale. Ma la posizione di Fi è contraria». Questa mattina invece Enrico Letta aveva promosso la legge su Twitter: «Oggi arriva in Aula il testo sul suicidio assistito. Copre il vuoto normativo che sta generando tante situazioni drammatiche. Il testo consente di recuperare tutte le indicazioni contenute nella sentenza della Corte Costituzionale del 2019. È un dovere legiferare in questo campo».


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