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Il decreto per il taglio del prezzo di benzina e gasolio in arrivo: quanto si risparmia e cosa succede alle bollette

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Le misure pronte per giovedì. L'ipotesi di una sforbiciata di 15 centesimi al litro con un intervento sulle accise. Le norme per la rateizzazione del conto energetico per famiglie e imprese

Il governo Draghi lavora a un taglio del prezzo della benzina e del gasolio pari a circa 15 centesimi a litro. L’ipotesi di una sforbiciata di 15 centesimi – tra quelle vagliate in una riunione che si è tenuta nel pomeriggio di ieri a Palazzo Chigi con il premier Mario Draghi e i ministri competenti del dossier oltre ai capi di gabinetto – vedrebbe favorevole anche lo stesso presidente del Consiglio, riferiscono le stesse fonti all’AdnKronos. E dovrebbe entrare nel decreto in preparazione e che dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei Ministri giovedì 17 marzo. Il taglio del prezzo del carburante dovrebbe essere finanziato con l’extragettito Iva. Ma sul tavolo ci sono anche misure per le bollette. Tassando gli extraprofitti del settore energetico.

15 centesimi

Con ordine. La scelta del governo presuppone il no allo scostamento di bilancio. Non ci saranno interventi in deficit fino alla riscrittura del Def perché va preservata «la stabilità della finanza pubblica», ripetono a Palazzo Chigi. Le misure sul tavolo, spiega oggi Repubblica, sono essenzialmente quattro:

  • il taglio del prezzo di benzina e diesel: il governo lavora per abbassare i prezzi ai distributori, saliti fino a 2,323 euro al litro per la benzina e 2,333 euro al litro per il gasolio. Le risorse derivano dall’extragettito Iva generato dall’impennata del carburante;
  • la rateizzazione delle bollette: già oggi è previsto un meccanismo che permette di pagare il 50% subito e il resto in dieci trance; l’idea del governo è di ampliarlo;
  • il taglio del costo di elettricità e gas: servirà a rafforzare l’intervento già previsto per il 2022 dal Decreto Energia;
  • fondi per le imprese: 800 milioni dal ministero dello Sviluppo per i ristori e un miliardo di fondo di garanzia per le esposizioni bancarie.

Il totale dell’extragettito Iva, che ammonta 200 milioni solo a marzo secondo i calcoli di Assopetroli, proiettato su tutto l’anno potrebbe portare fino a 2 miliardi. E queste risorse potrebbero consentire di tagliare il prezzo alla pompa di almeno 15 centesimi. Esattamente come già fatto in Francia. Lo strumento, come anticipato ieri, sarà il taglio delle accise. Ma per trovare fondi sufficienti a dare ossigeno a famiglie e imprese il governo sta anche studiando il modo per estendere il prelievo sugli extraprofitti – già introdotti per le produzioni da rinnovabili – anche alle altre società energetiche.

Le file ai supermercati

Nel frattempo Draghi ha chiesto a tutti i ministeri di accelerare per dare risposte subito e cercare di tranquillizzare i cittadini che faticano a fare il pieno e hanno iniziato a fare scorte nei supermercati. Per questo il premier vuole riunire il Cdm già giovedì per dare l’ok a un primo decreto taglia-prezzi. E che dovrebbe anche indicare la road map per l’uscita dall’emergenza Covid. Di sicuro ci sarà la riduzione delle accise su benzina e diesel – attraverso l’extragettito Iva – e potrebbe trovare posto subito anche il nuovo intervento sulle rate per le bollette – per ora è previsto un meccanismo rafforzato, il 50% subito e il resto in 10 rate, per i pagamenti di luce e gas emessi da gennaio ad aprile.

Il Movimento 5 Stelle, così come i Dem e Italia Viva, chiedono intanto al ministro Roberto Cingolani di riferire in Aula sulle ipotesi di truffe e speculazioni sui prezzi di energia e carburanti. Ventilate ieri anche da Carlo Cottarelli, che ha puntato il dito sulle società che importano in Italia. Il Pd ha lanciato anche l’idea di un «assegno energia per le famiglie più in difficoltà», che potrebbe intanto tradursi in un ampliamento della platea che accede al già operativo bonus energia. Un intervento in linea con quello che succede in Europa. Dove la Germania annuncia uno sconto sulla benzina per tenere i prezzi sotto i due euro al litro, la Francia ne applicherà uno da 15 centesimi dal primo aprile, e l’Austria chiede di togliere il tetto minimo all’Iva a livello europeo.

Il prezzo della benzina

Intanto ieri il prezzo medio nazionale praticato in modalità self per la benzina è salito a 2,217 euro al litro. Quello del diesel, sempre in modalità self, è a 2,220 euro al litro (soltanto venerdì era a 2,173). Mentre per il servito il prezzo del carburante arriva a 2,323 e il gasolio a 2,333. Livelli insostenibili per chiunque e sospetti per molti. Tanto che la stessa Assopetroli-Assoenergia chiede di «garantire la congruità dei prezzi/aumenti» e di «stroncare tempestivamente» a qualunque livello della filiera le «condotte speculative» denunciate da più parti. E la procura di Roma apre un’inchiesta.

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