Stretta su Petrocelli, verso le dimissioni di massa in Commissione Esteri contro il presidente filo-Putin: c’è anche Salvini

Dopo aver chiarito le sue posizioni filorusse, Petrocelli è stato sfiduciato dal Movimento 5 Stelle, trascinando la Commissione Esteri in un pantano

«Non mi dimetto perché sento di rappresentare la Costituzione, la volontà degli italiani che non hanno più partiti che la rappresentino in Parlamento». Così questa mattina il senatore Vito Petrocelli spiegava su Twitter la sua scelta di rimanere ben saldo al suo posto di Presidente della Commissione Esteri. Sfiduciato dal Movimento 5 Stelle in cui è stato eletto, criticato da governo e colleghi dopo aver chiarito le sue posizioni filorusse, Petrocelli aveva portato la Commissione esteri in un pantano. La presidente del Senato Elisabetta Casellati ha convocato anche una serie di riunioni per capire come fare a rimuovere un presidente di Commissione che non è più sostenuto dalla maggioranza. Ora però la strada sembra chiara: i membri della Commissione stanno presentando le dimissioni tutti insieme, così da far cadere la Commissione e poi riformarla con un nuovo presidente.


I senatori del Pd che fanno parte di questa Commissione hanno rimesso il loro mandato a Simona Malpezzi, presidente del gruppo. Una scelta che domani verrà formalizzata anche dai senatori della Lega, tra cui c’è anche il segretario del partito Matteo Salvini. A confermarlo è una nota presentata da Tony Iwobi e Manuel Vescovi, gli altri due senatori leghisti della Commissione: «Domani mattina rassegneremo le dimissioni da componenti della Lega della Commissione Esteri. Siamo convinti che i cittadini, in questo drammatico momento che stiamo attraversando, abbiano necessità di istituzioni funzionanti a pieno regime in grado di affrontare le delicate questioni che quotidianamente vanno dipanate. La Commissione Esteri è fra queste e non merita di rimanere ostaggio di un presidente sfiduciato che ne impedisce la piena funzionalità».


Da chi è composta la Commissione Esteri

In tutto la Commissione è composta da 21 senatori. Fra questi ci sono anche nomi noti, come Mario Monti, Pier Ferdinando Casini, Adriano Galliani e Stefania Craxi. Secondo fonti riportate dall’agenzia stampa Ansa, oltre Lega e Pd sarebbero pronti a dimettersi anche i senatori di Forza Italia, Laura Garavini di Italia Viva e Adolfo Urso di Fratelli d’Italia. Al momento in disaccordo con questa operazione, almeno apertamente, c’è solo Emanuele Dessì del gruppo Misto.

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