L’epatite pediatrica non è un evento avverso dei vaccini anti Covid-19

No, le tabelle del Vaers non possono essere usate per accertare gli eventi avversi dei vaccini

Secondo un articolo di Eventiavversi News, sito apprezzato negli ambienti No vax, vi sarebbe una chiara associazione dei casi di epatite pediatrica emersi di recente, coi vaccini contro il nuovo Coronavirus. L’articolo è apparso anche nelle condivisioni di Facebook. Ancora una volta si utilizzano delle segnalazioni provenienti da una Agenzia che non ha lo scopo di verificarle, in questo caso si tratta del Vaers americano. Il progetto Open-Fact-checking ha trattato diversi esempi precedenti (per es. qui, qui e qui), tutti basati sullo stesso errore. Confondono infatti le segnalazioni di eventi avversi, con le vere e proprie indagini delle Agenzie sanitarie competenti; come quelle svolte dall’Ema e dalla Fda sulle miocarditi o le rare forme di trombosi correlate ai vaccini. In entrambi i casi le Agenzie hanno visto che i presunti rischi (ben più probabili per i non vaccinati), sono insignificanti rispetto ai benefici.

Per chi ha fretta:

  • Eventiavversi usa i presunti casi di epatite associata ai vaccini Covid del 2021, riferendosi a quelle pediatriche recenti, alludendo a un negazionismo degli esperti.
  • La fonte principale è il No vax americano Steve Kirsch che a sua volta si rifà al sito anti-vaccini National Vaccine Information Center (Nvic).
  • Il Nvic mostra una tabella del Vaers relativa al 2021, senza tener conto delle avvertenze dell’Agenzia riguardo all’impossibilità di stabilire un collegamento causale tra vaccini Covid ed epatite.
  • Eventiavversi cita anche un report di Pfizer per l’Agenzia sanitaria giapponese che dimostrerebbe la tossicità dei vaccini, interpretazione che avevamo già verificato essere infondata.
  • Nell’articolo si cita infine Byram Bridle, altro volto noto della disinformazione No vax.

Analisi

Il riferimento al Vaers non viene fatto direttamente da Eventiavversi e riguarda i casi dell’anno scorso. Anche se l’articolo li usa per riferirsi quelli attuali:

Tutti gli articoli relativi alle recenti epidemie di epatite “anomala” nei bambini stanno cercando di escludere a priori la correlazione con la vaccinazione Covid. Gli esperti tradizionali continuano tutti ad affermare che i vaccini COVID siano sicuri ed efficaci. Quindi non è un’opzione che potrebbe essere considerata, anzi va scongiurata quanto più possibile in modo che il sospetto non si diffonda tra la popolazione.

Eventiavversi | La schermata iniziale fa riferimento ai casi di epatite pediatrica.

Non stupisce dunque, se nelle condivisioni Facebook leggiamo di chiari riferimenti a un collegamento tra vaccini Covid e i casi di epatite pediatrica registrati attualmente:

EPATITE NEI BAMBINI: i dati VAERS riportano CENTINAIA di segnalazioni di epatite in seguito a vaccinazione Covid. Più chiaro di così…

Una delle condivisioni Facebook dell’articolo di Eventiavversi.

Chi è Steve Kirsch

La fonte principale è il blog di Steve Kirsch. Il titolo è eloquente: «Eventi più strani (caduta degli atleti, epatite nei bambini): è il vaccino?». Partiamo quindi subito con un autore che dà per scontate le immagini di atleti che hanno un malore durante una performance, associandoli al vaccino, cosa che avevamo già analizzato, riguardo al tennista Jacub Mensik.

La fissazione di Kirsch contro i vaccini Covid, sostenendo che siano pericolosi per i minori è nota ai colleghi di PolitiFact. Secondo una review della MIT Technology Review, Kirsch da una parte scredita i vaccini e dall’altra promuove farmaci alternativi per la Covid-19. È noto anche per aver diffuso la fake news sui vaccini che «uccidono più persone di quante ne salvano». Per approfondire potete leggere qui e qui.

Cosa dice VAERS? – continua Kirsch – Dice che il numero medio di segnalazioni di epatite in un anno è di circa 8 casi. Nel 2021, per il solo vaccino COVID, erano 304.

L’autore non fornisce un riferimento diretto al Vaers, bensì uno screen tratto dal sito National Vaccine Information Center (Nvic). Notiamo subito che i casi pediatrici sono una minima parte. Inoltre la forma di epatite che ha colpito recentemente i bambini, riguarda soggetti non vaccinati.

Come spiega il medico e divulgatore scientifico Federico Caobelli solo nel Regno Unito «quasi il 90% dei bambini ha anticorpi anti Covid, per cui è difficile stabilire un rapporto di causa ed effetto». Parliamo di anticorpi sviluppati per contagio in un ampio numero di bambini che non sono stati colpiti da questa forma di epatite. Mentre sappiamo che quelli che l’hanno contratta sicuramente non erano vaccinati contro la Covid-19.

National Vaccine Information Center | La tabella del Vaers sui casi di epatite negli Stati Uniti nel 2021.

La fonte è un noto sito No vax americano

Inoltre, malgrado il nome “istituzionale”, il Nvic è in realtà un noto punto di riferimento dei No vax americani. L’articolo da cui Kirsch ha tratto lo screen in oggetto, ignora del tutto il disclaimer che il Vaers ha evidenziato in cima alla tabella. Riportiamo la parte iniziale, che potete leggere integralmente nel sito dell’Agenzia (il grassetto è nostro):

Il VAERS accetta segnalazioni di eventi avversi che si verificano dopo la vaccinazione. Chiunque, inclusi gli operatori sanitari, i produttori di vaccini e il pubblico, può inviare segnalazioni al sistema. […] i rapporti VAERS da soli non possono essere utilizzati per determinare se un vaccino ha causato o contribuito a un evento avverso o a una malattia. I fornitori di vaccini sono incoraggiati a segnalare al VAERS qualsiasi problema di salute clinicamente significativo dopo la vaccinazione anche se non sono sicuri che la causa sia stata il vaccino. […] I rapporti VAERS possono contenere informazioni incomplete, imprecise, casuali o non verificabili. Anche le segnalazioni al VAERS possono essere distorte. Di conseguenza, ci sono limitazioni su come i dati possono essere utilizzati scientificamente. I dati dei rapporti VAERS devono sempre essere interpretati tenendo presenti queste limitazioni.

Lo studio della Sanità giapponese

Oltre al post di Kirsch, Eventiavversi ricicla anche una vecchia Fake news, da noi analizzata diverse volte (per es. qui, qui e qui). Ovvero il The Bio-Distribution Study:

I vaccini a RNA messaggero COVID-19 (mRNA) viaggiano nel corpo dopo essere stati iniettati. Lo studio confuta assolutamente la premessa che il vaccino COVID-19 rimanga nel muscolo della spalla.

Si tratta in realtà di uno studio pre-clinico di Pfizer sui topi, che il medico canadese Michael Palmer utilizzò in un documento dell’associazione (nota per diffondere fake news sui vaccini) Doctors for Covid Ethics, per ricamare sopra eventi avversi nelle persone, che il paper non menzionava affatto. Il report della Casa farmaceutica valutava semplicemente come si concentrava il vaccino nel corpo e come veniva smaltito, senza riscontrare nei topi alcun effetto tossico rilevante.

Il report di Pfizer per l’Agenzia sanitaria giapponese viene continuamente distorto per sostenere la pericolosità dei vaccini a mRNA.

Byram Bridle e la proteina Spike tossica

Tutto verte attorno alla presunta tossicità della proteina Spike, che i vaccini fanno produrre alla cellule per stimolare la risposta immunitaria. Così Eventiavversi conclude la sua narrazione citando il dottor Byram Bridle, altro personaggio seguito negli ambienti No vax.

“La risposta breve non lo è assolutamente. È molto sconcertante. La proteina spike entra nel sangue – continua Eventiavversi citando il dottor Byram Bridle -, circola attraverso il sangue negli individui per diversi giorni dopo la vaccinazione. Una volta che entra nel sangue, si accumula in un certo numero di tessuti come la milza, il midollo osseo, il FEGATO, le ghiandole surrenali”.

Bridle quando viene contattato dai colleghi di AP News in merito alle sue fonti sulla Spike tossica, si è sempre chiuso alla confutazione.

Conclusioni

Non c’è nessun collegamento accertato tra epatiti pediatriche attuali e vaccini Covid, che hanno riguardato per altro bambini non vaccinati. Usare i dati Vaers del 2021 è doppiamente inopportuno: sia perché non collegabili coi dati recenti; sia perché tratta di segnalazioni che l’Agenzia americana sconsiglia di usare per cercare collegamenti causali accertati. Citare altre bufale sui vaccini già abbondantemente smentite, non capovolge il discorso, anzi lo scredita ulteriormente.

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

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