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Pnrr, Gentiloni a Salvini: «L’Ue non vuole massacrarci di tasse». Riforme e fisco: che cosa chiede Bruxelles all’Italia

23 Maggio 2022 - 12:49 Redazione
«Se l'Ue chiede di massacrare gli italiani con il Pnrr la risposta è no, ci governiamo da soli» aveva detto ieri il leader della Lega che anche oggi torna ad attaccare la Commissione europea su una possibile tassa sulla prima casa

Botta e risposta a distanza tra il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni e il leader della Lega Matteo Salvini. In merito alle raccomandazioni dell’Europa su riforme e fisco, Gentiloni ha spiegato che la Commissione «non ha nessuna intenzione di massacrare nessuno di tasse». Una risposta forte e chiara a Salvini che poche ore prima aveva detto: «Se l’Ue chiede di massacrare gli italiani con il Pnrr la risposta è no, ci governiamo da soli». Oggi ha aggiunto: «L’Europa ci chiede di aumentare le tasse sulla casa. C’è una raccomandazione di Bruxelles per reintrodurre l’imposta sulla prima casa. Se ce lo chiedono noi rispondiamo con un’espressione milanese: ‘taches al tram‘, si attacchino al tram, non ci pensiamo nemmeno». «In questo momento di difficoltà – ha aggiunto – aumentare le tasse sulla casa è una follia assoluta». Riguardo alla riforma del catasto, invece, secondo Gentiloni nelle raccomandazioni si parla solo di «”aggiornare i valori catastali agli attuali valori di mercato”. E non credo che rappresenti una richiesta di aumentare le tasse ma una necessità per l’Italia di cui il governo è perfettamente consapevole».

Le raccomandazioni dell’Ue

Ma cosa ha evidenziato la Commissione Ue nelle raccomandazioni del pacchetto di primavera del semestre europeo? Prima di tutto che l’Italia «sta vivendo squilibri eccessivi. Le vulnerabilità riguardano l’elevato debito pubblico e la debole crescita della produttività, in un contesto di fragilità del mercato del lavoro e alcune debolezze dei mercati finanziari, che hanno rilevanza transfrontaliera». La Commissione ha raccomandato al nostro Paese di «ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e diversificare le importazioni di energia». Sul fronte del fisco, invece, vorrebbe «ridurre ulteriormente le tasse sul lavoro e aumentare l’efficienza del sistema» ma anche «adottare e attuare opportunamente la legge delega sulla riforma fiscale, in particolare attraverso la revisione delle aliquote marginali d’imposta». Secondo la Commissione Ue bisognerebbe anche «allineare i valori catastali ai valori correnti di mercato» e «razionalizzare e ridurre le agevolazioni fiscali, anche per l’Iva».

Ha chiesto poi all’Italia una riduzione del debito perseguendo «una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti a medio termine e a garantire una riduzione credibile e graduale del debito e la sostenibilità di bilancio a medio termine attraverso il consolidamento graduale, gli investimenti e le riforme». Infine ha raccomandato al nostro Paese di «garantire una politica di bilancio prudente, in particolare limitando la crescita della spesa corrente finanziata a livello nazionale al di sotto della crescita del prodotto potenziale a medio termine, tenendo conto del continuo sostegno temporaneo e mirato alle famiglie e alle imprese più vulnerabili, agli aumenti dei prezzi dell’energia e alle persone in fuga dall’Ucraina».

Foto in copertina di repertorio: EPA/OLIVIER HOSLET

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