In Evidenza ENISiriaUSA
ESTERIDavosGasGeorge SorosMario DraghiOlaf ScholzPolitiche energeticheRussiaSvizzeraUcrainaVladimir PutinWorld Economic Forum

Soros elogia Draghi, la lettera al premier: «Più coraggioso di Scholz sul gas russo. Putin va sconfitto il prima possibile»

24 Maggio 2022 - 20:50 Ygnazia Cigna
Il filantropo ha definito Cina e Russia come «membri principali delle società chiuse che rappresentano la più grande minaccia per la democrazia»

Il finanziere George Soros, 91 anni, ha elogiato l’operato del presidente del Consiglio Mario Draghi, a cui ha rivolto una lettera, definendolo «più coraggioso di Scholz sul gas russo». L’ha detto al consueto appuntamento con la stampa a margine del World Economic Forum di Davos, fondazione senza scopo di lucro a cui partecipano politici e imprenditori da tutto il mondo per parlare di politica e società. «L’invasione russa in Ucraina potrebbe essere l’inizio della terza guerra mondiale e la nostra civiltà potrebbe non sopravvivere», sono queste le sue prime dichiarazioni di un ampio discorso sul conflitto in corso. Ma l’Europa, a suo avviso, «sembra finalmente andare nella giusta direzione» in virtù della collaborazione in corso tra i Paesi.

Ha poi citato i piani federalisti di Enrico Letta, l’apertura all’allargamento ai Paesi balcanici e alla Moldavia del presidente francese Macron e ha affermato, a riguardo, che è necessario «mobilitare tutte le risorse disponibili per porre fine alla guerra perché occorre sconfiggere Putin il prima possibile». Secondo Soros, «gli Stati Uniti stavano usando l’Ucraina per minacciare la Russia attraverso l’allargamento della Nato e Mosca ha dovuto difendersi dalla persecuzione delle persone di lingua russa». Lo si apprende da quanto riferisce Reuters.

La lettera di Soros a Draghi

Grande stima da Soros per Draghi, incoronato come leader europeo in grado di portare avanti l’idea di un’Europa federale, tanto da scrivergli una lettera. Qui gli ha spiegato che sul gas, a suo avviso, è proprio l’Ue ad avere «una posizione di forza maggiore rispetto alla Russia». E sarebbe proprio Draghi, secondo Soros, ad avere «l’iniziativa, l’immaginazione e l’alta reputazione necessarie per negoziare con Mosca e avanza un progetto europeo federalista». Ha poi specificato che« non è l’unico leader e che i politici europei sono in una fase creativa, ma serve un passo avanti verso un’Unione parzialmente federata».

«Cina e Russia sono le principali minacce»

Sul presidente Vladimir Putin ha commentato dicendo che «più diventa debole e più è imprevedibile». Ha poi illustrano una sua grande preoccupazione: sono in ascesa alcune «società chiuse» in cui le persone sono sottomesse allo stato. I membri principali sarebbe Russia e Cina che «rappresentano la più grande minaccia per l’apertura della società». I due, aggiunge Soros, «sono legati in un’alleanza senza limiti e sono destinati a fare errori enormi». A proposito di questo ha citato la politica “zero Covid” di Pechino e su Xi Jinping ha detto che «contrariamente alle aspettative generali potrebbe non ottenere il suo ambito terzo mandato a causa degli sbagli che ha commesso». Anche se succedesse, ha aggiunto, «il Politburo potrebbe non dargli carta bianca per selezionare i membri del prossimo Politburo».

Leggi anche:

Articoli di ESTERI più letti