Rete filo-Putin, Gabrielli difende l’intelligence: «Campagna diffamatoria, nessun dossieraggio»

Il sottosegretario ha annunciato una conferenza stampa per le 15 di oggi, 10 giugno, nella quale verranno forniti ulteriori dettagli

Franco Gabrielli interviene con parole dure sulla lista di figure filo-Putin in Italia apparsa sui giornali nei giorni scorsi. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla Sicurezza parla di una «campagna diffamatoria» circa una «presunta attività di dossieraggio da parte della comunità di intelligence (in realtà inesistente)», che lo avrebbe convinto a chiedere al Dipartimento delle informazioni per la sicurezza di «declassificare» il cosiddetto Bollettino. Gabrielli spiega che il documento «compendia l’attività di uno specifico tavolo creato nel 2019, coordinato dal Dis e al quale partecipano, oltre ad Aise e Aisi, l’Ufficio del Consigliere militare del Presidente del Consiglio, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, i ministeri dell’Interno e della Difesa». Di recente, «è stato esteso al Dipartimento dell’Informazione e dell’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Mise, all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale e all’Agcom».


Di tutto ciò, sarebbe stato dato conto «in tutte le relazioni periodiche al Parlamento». Il Bollettino riguarderebbe un’analisi del fenomeno «basata unicamente su fonti aperte», e non conterrebbe alcun elemento «proveniente da attività di intelligence». L’obiettivo, secondo Gabrielli, non è in alcun modo diretto a «limitare il diritto di informazione», evocato anzi «come vero ed efficace antidoto alla disinformazione». Gabrielli ha annunciato una conferenza stampa per le 15 di oggi, 10 giugno, nella quale verranno forniti ulteriori dettagli.


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