La disinformazione sullo scudo penale per i medici vaccinatori

Nessuna negazione di responsabilità. I vaccinatori chiedevano di poter lavorare serenamente

Circola una clip riguardante l’intervento di Stefano Montanari durante una trasmissione di Canale Italia, il quale pone una domanda: «perché i medici hanno chiesto l’immunità»? Il riferimento è alla presunta pericolosità dei vaccini contro il nuovo Coronavirus. La “risposta” la fornisce lo stesso Montanari: «Tu chiedi l’immunità se sai di commettere un illecito che sei costretto a commettere. Ma poni le mani avanti perché “non è responsabilità mia». Infine aggiunge: «sappiano che un giorno arriverà il magistrato che applicherà la legge». Il problema di queste affermazioni non sta solo nel fatto che potrebbero essere ritenute infamanti, quanto nella domanda iniziale, infatti è sbagliata.

Per chi ha fretta:

  • I medici rappresentati da FNOMCeO non hanno mai chiesto l’immunità.
  • Si parla di «scudo penale» ovvero un provvedimento volto a evitare cause temerarie.
  • I medici restano perseguibili penalmente per qualsiasi concreto atto di negligenza, compreso l’omicidio colposo.

Analisi

I medici attraverso FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri), hanno chiesto – e infine ottenuto nel maggio 2021 -, uno «scudo penale». Il presidente dell’Associazione Filippo Anelli aveva spiegato al Corriere della Sera la necessità di tale provvedimento nei seguenti termini:

In questa fase è indispensabile uno scudo penale che consenta ai vaccinatori di continuare a partecipare alla campagna di immunizzazione senza il rischio di ritrovare il loro nome nel registro degli indagati – continua Anelli -, di finire sui giornali e di vivere lo stress di doversi difendere da un’accusa che non sta né in cielo né in terra. Eroi ci hanno chiamati. Eroi di che, se ci rimettiamo in prima persona?

I magistrati applicano già la legge, come auspicato da Montanari. Ora terranno conto delle seguenti circostanze, nelle quali i medici non hanno responsabilità (le riportiamo come elencate nel sito Legal Team):

Lo scudo penale prevede che il Giudice debba tenere conto di tre fattori legati all’emergenza straordinaria causata dal Coronavirus:

1) la limitatezza delle conoscenze scientifiche a disposizione al momento del fatto sulla patologia e sulle terapie appropriate;
2) la scarsità delle risorse umane e dei materiali disponibili in relazione al numero dei casi da trattare;
3) il minor grado di esperienza e conoscenze tecniche del personale non specializzato impiegato per far fronte all’emergenza.

Erano i tempi delle indagini di EMA sui trombi associati al vaccino di AstraZeneca. Ma più in generale è possibile che diversi eventi avversi vengano associati temporalmente al vaccino, anche se non è dimostrato un collegamento causale. Questo espone i vaccinatori alla minaccia di dover sostenere spese legali, in cause civili e penali, per non meglio dimostrati danni da vaccino. Esistono infatti «avvocati temerari» che assecondano le credenze dei propri assistiti al fine di ottenere risarcimenti e indennizzi, spesso nei primi gradi di giudizio. Abbiamo trattato alcuni esempi qui, qui, qui, qui e qui.

C’è anche una responsabilità civile. Questa riguarda soprattutto le Case farmaceutiche, le quali per tutelarsi devono segnalare nei bugiardini tutti gli eventi avversi, anche se frutto di mere segnalazioni. Ne avevamo trattato qui e qui. Le indagini condotte da EMA su trombosi e miocarditi, – dati alla mano -, hanno portato a concludere che i presunti rischi sono superati dai comprovati benefici. Consideriamo infine, che tali eventi avversi sono più probabili se ci si ammala di Covid-19, senza considerare quel che succede nel long Covid.

Conclusioni

I medici non hanno chiesto né ottenuto alcuna immunità. Saranno invece tutelati dalle cause temerarie. I vaccinatori restano infatti perseguibili per ogni comprovata negligenza direttamente attribuibile a loro, compresi l’omicidio colposo e le lesioni personali colpose. Se Montanari ha prove in merito dovrebbe fare un esposto in Procura, non un intervento in Tv.

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