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Un nuovo decreto per le accise e i salari: l’anticipo del taglio del cuneo fiscale nelle buste paga a fine luglio

nuovo decreto draghi accise buste paga
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Il governo Draghi si prepara a un intervento «corposo». Aiuti per le famiglie con figli e tagli al costo della benzina. Meno tasse per chi guadagna 35 mila euro l'anno

Un nuovo decreto per tagliare le accise. Ma anche per intervenire sui salari. In uscita a fine luglio. Con un anticipo del taglio del cuneo fiscale che poi troverà spazio nella Legge di Bilancio 2023. E una dotazione di 8 miliardi che potrebbero diventare 10 o 12 se i dati del Pil in uscita nei prossimi giorni indicheranno una crescita superiore alle attese. Il governo Draghi si prepara quindi a un altro intervento per mettere in sicurezza le buste paga e i consumi. E ad anticipare ai sindacati il piano per il salario minimo del ministro del Lavoro Orlando. Che prevede minimi salariali calcolati sui contratti più rappresentativi di categoria, cioè garantiti dal numero maggiore di sigle sindacali. Un compromesso per trovare la quadra ed evitare i rischi di rottura con le rappresentanze.

Il cuneo fiscale e la benzina

Partiamo da un dato. Uno studio del Codacons sui rincari di carburante segnala gli incrementi dei costi dei viaggi in auto, magari per raggiungere le mete delle vacanze. La tratta più lunga presa in esame è quella Bolzano-Trapani (1.646 chilometri). Per percorrerla si spendono 400 euro in benzina. Una cifra ben superiore a quella che si sarebbe dovuto sborsare anche solo nel 2021 (una crescita di circa 87 euro). Se si guida un’auto a gasolio per andare andare da Torino a Reggio Calabria si spendono circa 275,40 euro. Per fare la stessa tratta con un’auto a benzina, invece, se ne spendono 330. Per questo, spiega oggi Repubblica, il governo ha programmato un decreto legge «corposo nella quantità e nelle misure», come ha detto sabato a Polignano a Mare il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli.

A fine mese si attendono misure contro il caro energia e le bollette. Ovvero la proroga dei crediti d’importa energetici per le imprese e lo sconto sulla benzina che scade a inizio agosto. Ma allo studio ci sono anche altri aiuti. In primo luogo per le famiglie con figli. Oltre al taglio del cuneo fiscale. Che avrà un effetto subito sulle buste paga. Ma c’è da attendere un dato. Quello del Pil che è in arrivo. Se fosse confermato lo 0,1% di crescita del primo trimestre si potrebbe allontanare di altri tre mesi lo spettro della recessione. Se il trend fosse addirittura superiore il Pil annuo potrebbe toccare un livello di crescita del 3%. E questo permetterebbe al governo di liberare altre risorse per intervenire.

Un decreto a luglio

Il decreto di fine luglio quindi potrebbe costituire un’anticipazione delle misure previste nella Legge di Bilancio 2023. Il taglio del cuneo fiscale, secondo le richieste dei partiti, dovrebbe arrivare a mettere nelle tasche dei lavoratori uno stipendio in più. La formula allo studio del governo però per adesso prevede soltanto un taglio ai redditi medio-bassi. Ovvero per chi guadagna meno di 35 mila euro l’anno. Intanto c’è fibrillazione nella maggioranza per il Dl aiuti in arrivo al Senato. Il regolamento dell’Aula della Camera più alta infatti prevede un voto unico, su fiducia e provvedimento insieme, quindi il M5s non potrà replicare le modalità di voto annunciate a Montecitorio. E si troverà costretto a decidere se votare un provvedimento che non condivide in toto per confermare o meno la fiducia al governo.

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