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Cosa dicono i sondaggi sul Terzo Polo e perché l’obiettivo di Matteo Renzi e Carlo Calenda è molto lontano

Terzo polo
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L'alleanza punta ad essere l'ago della bilancia del prossimo parlamento. E a lasciare Draghi a Palazzo Chigi. Ma le simulazioni del Rosatellum dicono che il loro programma è troppo ambizioso

Ma davvero il Terzo Polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda riuscirà a spostare gli equilibri alle elezioni del 25 settembre? Il quotidiano francese Les Échos è convinto che gli elettori moderati di centrodestra, spaventati dal sovranismo e dall’euroscetticismo di Meloni e Salvini, potranno rivolgersi a Italia Viva e Azione. I suoi due leader, «nonostante la loro inimicizia personale, vogliono costituire una forza centrista accreditata con il 15% dai sondaggi più ottimisti. Riformatrice, liberale ed europeista, dovrebbe riprendere l’agenda Draghi. Questo Terzo polo è convinto di poter essere l’ago della bilancia in un parlamento italiano altamente instabile. Nutre la speranza che l’ex governatore della Bce rimanga a Palazzo Chigi».

L’ago della bilancia?

Il problema è che la bilancia è rotta. O meglio. Anche se riuscisse a superare il 10% – e i voti del Movimento 5 Stelle, accreditato oggi di una percentuale simile – e togliesse tutti i voti alla destra, l’affermazione del Terzo Polo non sposterebbe gli equilibri delle elezioni. Che vedrebbero comunque la vittoria del centrodestra. Una simulazione di YouTrend in collaborazione con Cattaneo Zanetto di cui parla oggi La Stampa sostiene che sono solo 14 oggi i collegi uninominali della Camera in cui la distanza tra centrodestra e centrosinistra è inferiore alle percentuali accreditate all’alleanza tra Iv e Calenda. Si tratta di collegi concentrati nelle grandi città come Roma e Milano, oppure Torino e Genova.

In quei collegi la divisione tra centrosinistra e Terzo Polo avvantaggerà chiaramente il centrodestra. Al Senato, dove i collegi sono più grandi, solo in 5 il Terzo polo risulterebbe decisivo per la sconfitta di Letta e compagni. A Roma, in Toscana e in Romagna. Questo lo scenario più realistico. Prendendo per buoni gli attuali sondaggi e dando per scontato che una (buona) parte degli elettori che voterà Azione o Italia Viva sia di centrosinistra. E sottragga quindi voti a quello schieramento e non ad altri. Come sappiamo, sondaggisti come Alessandra Ghisleri di Euromedia Research sostengono però che le cose siano più complicate di così.

L’analisi di YouTrend sul Terzo Polo

L’analisi di YouTrend sul Terzo Polo però prosegue. «Poniamo come ipotesi che arrivino davvero al 10% e questi voti in più, circa un milione, li tolgano tutti a Forza Italia e al centrodestra», dice Lorenzo Pregliasco, founding partner della società di sondaggi. In questo caso tornerebbero contendibili solo 14 seggi alla Camera e 8 al Senato. Si tratta di collegi del Sud, da Bari a Palermo fino a Potenza e a Cagliari. Insieme a un paio di zone di Roma e qualcuna nel milanese. E ad Aosta, Parma, Rimini e Trieste. Ma in partenza sono 114 i collegi chiaramente colorati di blu, ovvero quelli in cui il vantaggio del centrodestra è talmente ampio da sembrare incolmabile. Con un presunto exploit del Terzo Polo 3 collegi della Camera andrebbero al centrosinistra e 11 sarebbero riaperti. Al Senato due seggi andrebbero a Letta & Co e altri 6 tornerebbero in bilico.

«Anche nella migliore delle ipotesi, riuscendo a sottrarre tutti quei voti a Berlusconi, Salvini e Meloni – spiega Pregliasco – il centrodestra resterebbe nettamente maggioritario, con 240 deputati e 120 senatori». L’obiettivo della non-vittoria di Meloni o quello, ancora più ambizioso, del sostanziale pareggio appare lontano, lontanissimo. E Draghi da Palazzo Chigi dovrebbe sloggiare. Nei giorni scorsi Calenda ha polemizzato proprio con YouTrend sostenendo una vicinanza tra la società di sondaggi e il Partito Democratico. Pregliasco gli ha risposto che la campagna elettorale rende poco lucidi. Chissà se dopo questa simulazione la polemica tornerà in auge.

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