No! La chitina e l’ecdisterone contenuti negli insetti non sono un veleno

Le sostanze incriminate sono simili ad altre contenute in alimenti a noi ben noti

Diverse specie di insetti sono cibo comune in molte culture del mondo, ed è probabile che entrino sempre più frequentemente anche nelle nostre tavole in futuro. Ma ci sono su Facebook delle persone convinte che in realtà contengono sostanze velenose: la chitina e l’ecdisterone. Curioso che non se ne sia accorto mai nessuno. Infatti le cose stanno diversamente.

Per chi ha fretta:

  • Gli insetti hanno parti non digeribili come tanti altri alimenti comunemente presenti nella nostra tavola.
  • La chitina come la cellulosa non è digeribile, eppure questo non ci impedisce di assumere fibre attraverso le verdure, le quali hanno anche un ruolo importante per la nostra salute.
  • L’ecdisterone è un ormone steroideo, come quelli presenti nelle carni e nel latte.

Analisi

Ecco un esempio di come viene presentata la narrazione su Facebook:

Gli insetti contengono chitina che non può essere digerita dal nostro intestino. Ma la chitina è un polisaccaride molto “appetitoso” per cancro, parassiti, funghi e quasi tutto ciò che causa malattie. Le chitine inoltre contengono anche steroidi metamorfici, specialmente ecdisterone. Questo non è un cibo per mammiferi e quindi, per l’uomo. Solo gli uccelli possono trattare in sicurezza il cibo costituito da insetti. Il sistema digerente degli uccelli è completamente diverso da quello dell’uomo.

Anche se effettivamente alcune parti degli insetti effettivamente non sono digeribili, questo non significa che sarebbero dannose per la nostra salute se assunte in maniera corretta.

Cos’è la chinina

La chinina certamente non è completamente digeribile, non per questo sarebbe necessariamente dannosa per il corpo umano. Lo si può evincere tranquillamente leggendo gli studi più recenti prodotti in merito. I mammiferi non hanno l’enzima adatto a gestire la chitina, questo però succede anche con la cellulosa. Non di meno, anche se alcune parti delle verdure che assumiamo normalmente non possono essere completamente digerite, le loro fibre insolubili contribuiscono ugualmente alla nostra salute. Per approfondire suggeriamo la lettura dell’intervista alla ricercatrice Mareike Janiak su Afp.

Mangiamo ancora cose come il sedano e ci fanno bene – continua Janiak -, Le nostre viscere estraggono i nutrienti dalla vegetazione e passano la fibra indigeribile, che mantiene le cose in movimento lungo il nostro tratto digestivo e ci dà movimenti intestinali sani. La mancanza di fibra insolubile può portare a costipazione, per esempio.

Cos’è l’ecdisterone

Veniamo ora all’ecdisterone. Fa parte della classe di ormoni steroidei denominata ecdisteroidi. Si trovano effettivamente negli artropodi, tra questi l’ecdisterone; noto anche come integratore usato da alcuni atleti per potenziare le prestazioni sportive. Inoltre, alcuni studi suggeriscono che potrebbe inibire la crescita delle cellule del cancro al seno. Tuttavia, così come nessuno sostiene di mangiare insetti per diventare grosso in palestra, è difficile che la presenza di questa sostanza negli insetti risulti dannosa per l’organismo. Del resto tutte le carni possono contenere ormoni steroidei, così come derivati quali il latte. Onde evitare di passare da un allarmismo infondato all’altro, ricordiamo che «i livelli di ormoni naturalmente presenti nelle carni non presentano preoccupazioni per i consumatori», come riporta l’Istituto superiore di sanità.

Conclusioni

Da sempre la paura dell’ignoto genera disinformazione. Siccome non siamo abituati a mangiare insetti, contrariamente a milioni di persone nel mondo, allora ci spaventiamo se per caso contengono la chitina, mentre la cellulosa e le fibre ci lasciano indifferenti; similmente ci spaventa l’ecdisterone, ma non gli ormoni steroidei che possiamo trovare nella carne o nel latte.

Del caso si sono occupati già i colleghi di Facta il mese scorso.

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

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