Stretta Ue sui confini, ai russi non basterà più il visto per entrare in Europa. Bruxelles: «Rivedere o revocare i permessi già dati»

Nuove linee guida della Commissione Ue per limitare gli ingressi nell’Unione europea da parte di cittadini russi. Ai Paesi membri vengono ora richiesti «controlli di sicurezza aggiuntivi»

La Commissione Europea chiede agli Stati membri di «rivedere» o «revocare» i visti già emessi ai cittadini russi. Una situazione che, spiega la commissaria agli Affari interni, Ylva Johansson, si deve alle mutate condizioni di sicurezza e al timore di una nuova escalation militare. «È una competenza nazionale, ma sarebbe una cosa buona e seguiremo da vicino la situazione», ha detto Johansson. Bruxelles oggi ha emesso anche le nuove linee guida in materia: per i cittadini russi non sarà più sufficiente essere in possesso di un visto Schengen per essere ammessi all’interno dell’Unione Europea. Le guardie di frontiera, precisa Bruxelles, dovranno «svolgere controlli di sicurezza aggiuntivi». I visti Schengen per i cittadini russi, inoltre, potranno essere emessi solo fino a 90 giorni. L’annuncio di Bruxelles arriva all’indomani della decisione della Finlandia di chiudere i confini ai russi in fuga dalla mobilitazione parziale. A inizio settembre, l’Unione Europea aveva deciso di sospendere l’accordo con la Russia sui visti. Mentre la commissaria Johansson aveva sottolineato come «in questo momento i cittadini russi non dovrebbero avere un facile accesso nell’Ue». Negli ultimi giorni, complice il timore di un escalation militare, diversi Paesi – come Usa, Bulgaria e Polonia – hanno chiesto ai loro cittadini residenti in Russia di abbandonare il Paese. Ieri, anche l’ambasciata italiana a Mosca si è mossa nella stessa direzione, consigliando di «valutare se lasciare il Paese».


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