Sondaggi, FdI sfiora il 30%: alto gradimento per Meloni, ma la scelta dei ministri non convince

Più frammentate le attese sull’azione del governo, che a seconda del tema raccolgono pessimisti o ottimisti

Se il governo Draghi, tra emergenza pandemica ed esigenza di “unità nazionale”, aveva sospeso per un po’ la conflittualità tra i partiti, Giorgia Meloni attira inevitabilmente opinioni più polarizzate. Lo scrive Nando Pagnoncelli, numero uno di Ipsos, che sulle colonne del Corriere della Sera rende noti i dati più aggiornati sul nuovo esecutivo. Rispetto al quale, i giudizi positivi prevalgono di poco su quelli negativi per il neonato esecutivo (42% contro 40%) e in misura superiore per la premier (44% contro 38%). Secondo le opinioni raccolte dopo il discorso programmatico alle camere di Meloni, l’indice di gradimento nei suoi confronti risulta pari a 54, per il suo governo si attesta a 51. Meloni risulta superare le aspettative al di fuori del suo elettorato di riferimento, ottenendo un giudizio positivo dal 23% degli elettori del centrosinistra, dal 27% dei pentastellati e dal 29% degli astensionisti.


Il consenso della neopremier

Un fattore impossibile da tralasciare, tuttavia, è quello dell’astensione. Nonostante la coalizione di centrodestra abbia trionfato nelle ultime elezioni raccogliendo il 43,8% dei consensi, infatti, la maggioranza nelle urne non rispecchia la maggioranza nel Paese. Tenuto conto del livello-record di astensione (16,7 milioni di elettori hanno disertato le urne e a questi si sommano 1,3 milioni di schede bianche o nulle) e dei voti ottenuti dai partiti dell’opposizione, la coalizione vincente rappresenta il 26,7% del totale degli elettori. Ma l’approvazione riscossa da Meloni anche al di fuori del suo bacino elettorale, puntualizza Pagnoncelli, «non era affatto scontata» e fa salire il suo gradimento. Nonostante la neo-eletta premier piaccia decisamente, non si può dire altrettanto dei suoi ministri. La sua squadra di governo, infatti, sembra attrarre pareri negativi (42%) più che positivi (38%), presumibilmente per la presenza di 11 ministri che avevano già fatto parte di precedenti esecutivi di centrodestra. Malumori che serpeggiano anche tra gli elettori di Fratelli d’Italia e degli alleati.


I pronostici

Più frammentate sono invece le attese sull’azione del governo, che variano a seconda del tema. Rispetto al controllo dell’immigrazione e alle politiche fiscali, per esempio, la previsione è di un sostanziale miglioramento. Per quanto riguarda politiche ambientali, coesione e pace sociale, riduzione delle diseguaglianze e sostegno alle fasce sociali più deboli e rafforzamento dei diritti civili, invece, prevalgono coloro che si aspettano un peggioramento. Si collocano nel mezzo i pronostici su ripresa economica e tenuta del Pil e rapporto dell’Italia con l’Unione Europea, rispetto ai quali ottimisti e pessimisti si dividono a metà. Solo un italiano su quattro (27%), in ogni caso, crede che l’esecutivo riuscirà a resistere fino alla fine della legislatura.

Gli altri politici e i loro partiti

Nonostante la classifica dei leader più apprezzati sia indiscutibilmente capitanata da Giorgia Meloni, si registra una forte crescita dell’apprezzamento anche per Conte (+5) e Lupi (+3), mentre Letta fa segnare il calo più significativo (-7) seguito da Berlusconi e Calenda (entrambi -5) e Fratoianni (-3). Una graduatoria che non si rispecchia precisamente in quella dei partiti da loro guidati: se al primo posto troviamo sempre Fratelli d’Italia, la medaglia d’argento spetta al Pd con il 18,8% (in flessione di 0,3%), seguito dal M5S con il 16% (+0,6%). Troviamo poi la Lega con l’8% e il Terzo polo con il 7,1% (entrami in flessione di qualche decimale), quindi Forza Italia che fa registrare il calo più rilevante (perde 2 punti) attestandosi al 6,1%. Il vantaggio del centrodestra (45%) rispetto al centrosinistra (25,4%), in ogni caso, si afferma in maniera netta.

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