No! Non è vero che in Germania i vaccinati non potranno più acquistare macchine

La notizia appare priva di fondamento, e il resto del tweet incriminato sembra essere una bufala tout court

Negli ultimi giorni è diventata virale una notizia secondo cui in Germania i «sierati» (vale a dire, coloro che si sono sottoposti a vaccino) non potranno più acquistare una macchina. Non solo: non verrà loro permesso di guidare, mentre le persone vaccinate «riceveranno anche una lettera dagli assicuratori che non sono più assicurati». «Questo sarà un grande risveglio in Germania», è la chiosa finale a commento di un provvedimento in realtà mai assunto.

Per chi ha fretta:

  • Secondo un tweet diventato virale, in Germania non sarebbe più consentito acquistare un’auto ai vaccinati
  • I “sierati”, inoltre, non potrebbero più guidare un auto. Riceverebbero inoltre una lettera dagli assicuratore che li avverte «che non sono più assicurati»
  • Non esistono riscontri fondati riguardo questa notizia
  • Il filone delle assicurazioni, d’altro canto, è già stato la culla di altre fake in passato

Analisi

«I sierati in Germania non potranno più acquistare un auto!!!», è il grido di esultanza che accompagna la presunta notizia del divieto di acquisto o guida di auto in Germania per chi è sottoposto a vaccino. La notizia è stata molto condivisa sui social.

La fonte sembra essere sempre la stessa: un tweet in lingua olandese diffuso il 23 ottobre 2022 dal profiloWhen we go one, we go all” (una retorica ampiamente utilizzata dal movimento complottista dei QAnon). Eppure, del presunto divieto di circolazione / acquisto di vetture per le persone vaccinate non c’è traccia su alcun mezzo d’informazione ufficiale. In assenza di coordinate istituzionali, proviamo ad approfondire la notizia attraverso i canali pubblicati dagli stessi autori del tweet. Tra i commenti, infatti, viene pubblicato uno screenshot che rimanda al gruppo Telegram Frag uns doch Das Original. Nell’approfondimento rilanciato sul canale, nello specifico viene approfondito il tema delle polizze, annunciando che gli assicuratori tedeschi avrebbero cambiato le condizioni. Il risultato è che adesso sarebbero esclusi dalla copertura assicurativa tra i sette e i dieci effetti collaterali più comuni successivi alla vaccinazione anti-Covid. Queste limitazioni provocherebbero un «divieto di circolazione per le persone vaccinate».

I precedenti

La notizia secondo cui qualsiasi danno collegato alla vaccinazione sarebbe «scoperto» dall’assicurazione sanitaria è già stata smentita in occasione di un’altra bufala dai colleghi tedeschi di Correctiv.org. A loro la compagnia di assicurazione sanitaria Techniker Krankenkasse ha spiegato che la notizia derivava da una lettera effettivamente inviata da loro, ma frutto di un «errore» di un loro dipendente. Hanno poi assicurato che «se in singoli casi si verificano danni a causa della vaccinazione contro il Coronavirus, ovviamente copriremo i costi di trattamento corrispondenti tramite la tessera di assicurazione». Non è l’unico episodio di disinformazione che coinvolge assicurazioni e Coronavirus.

Anche i colleghi di Afp avevano affrontato l’argomento, quando aveva iniziato a diffondersi un video del “Foundation Corona Committee”, che parlava di presunti problemi con l’assicurazione sulla vita create dalle assicurazioni. In quel caso l’Associazione generale dell’industria assicurativa tedesca (GDV), così come le più grandi compagnie di assicurazione sulla vita tedesche e l’Associazione degli assicurati tedeschi (BdV), oltre a professori di diritto assicurativo presso le università di Francoforte e Düsseldorf, negarono i presunti svantaggi per i contraenti di assicurazione sulla vita a causa delle vaccinazioni.

Conclusioni

La notizia secondo cui ai vaccinati in Germania sarebbe proibito acquistare auto o guidare appare priva di fondamento. La parte che sostiene che i vaccinati riceveranno «una lettera dagli assicuratori» la quale annuncia il fatto che «non sono più assicurati», invece, si inserisce in un filone di fake news che sono state smentite in passato.

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