Ucraina, Conte avvisa il governo: «Pronti a votare no all’invio di nuove armi»

Il leader del M5S traccia la linea dopo la manifestazione per la pace: «Se ci fosse consentito, voteremmo no». E sui dem: «Con questi vertici del Pd abbiamo difficoltà a sederci allo stesso tavolo»

Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, torna a mettere nel mirino la questione dell’invio di armi italiane all’Ucraina, e a pochi giorni dalla manifestazione per la pace a Roma “avvisa” il governo Meloni: il M5S è pronto a votare no all’invio di nuove armi, se ce ne sarà l’occasione. «Non abbiamo mai votato sull’invio di armi perché, per come è concepito, il decreto madre non prevede alcun voto», ha dichiarato il presidente del M5S al talk skow di Rai3 CartaBianca. Ma, ha poi chiarito: «se ci fosse consentito voteremmo no». A rafforzare la sua linea, Conte ha anche preso posizione sulle elezioni di mid-term in corso negli Usa. «Voterei per i Democratici, per quei trenta che hanno detto no a un ulteriore invio di armi», ha detto Conte interrogato sulle sue preferenze d’Oltreoceano. Restano ampie le distanze, invece, con i Democratici italiani. Agli appelli del Pd a tenere unita la coalizione per lo meno nel Lazio, in vista delle prossime Regionali, Conte ha risposto oggi con parole durissime. Il partito guidato da Enrico Letta «voleva darci il colpo di grazia – aveva detto nel pomeriggio di martedì in una conferenza stampa – metterci alla gogna ed emarginarci come appestati». Conte è tornato a definire inoltre inaccettabile la costruzione di un termovalorizzatore a Roma. «Con questi vertici del Pd – la conclusione – abbiamo difficoltà a sederci allo stesso tavolo». In serata, a CartaBianca, Conte ha poi precisato di non aver chiuso la porta, ma «elencato i punti irrinunciabili», assicurando che il M5S resta aperto in vista delle Regionali «a costruire una proposta con altre forze politiche, sociali e civiche».


Foto: Fabio Cimaglia/ANSA


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