Lopalco avverte sulla Cina, perché i contagi di Covid preoccupano di nuovo: «È in corso una tempesta perfetta»

L’abbandono della strategia “zero Covid” e la bassa copertura vaccinale «anche tra gli anziani», sono per l’epidemiologo i due fattori scatenati della catena di contagi che ha colpito il Paese asiatico

A poche ore di distanza dalla decisione del ministro della Salute Schillaci di introdurre l’obbligo di tampone Covid per tutti i viaggiatori dalla Cina, è Pier Luigi Lopalco, uno degli esperti italiani più in prima linea nella lotta al virus, a spiegare perché la situazione di Pechino sia così preoccupante anche per il resto del mondo. «La Cina si trova in una sorta di tempesta perfetta, senza potere più sostenere quei lockdown pazzeschi in cui si mettevano in quarantena intere città», osserva l’epidemiologo intervenuto a in diretta su Rai Radio1, «e, dall’altra parte, anche coi virus della famiglia Omicron che si sono trovati liberi di circolare e hanno trovato terreno fertile, con una popolazione completamente suscettibile». L’abbandono della strategia zero Covid che aveva sollevato proteste in tutto il Paese e una copertura vaccinale ancora troppo bassa sarebbero, per l’esperto, i due fattori che più di tutti in Cina hanno favorito la catena di contagi che ora torna a spaventare il mondo. «Loro hanno una bassa copertura vaccinale sicuramente anche tra gli anziani, e non hanno utilizzato i nostri stessi vaccini», osserva Lopalco, che per i prossimi giorni ribadisce l’attendibilità di una previsione preoccupante sui contagi nel paese asiatico. «La stima di 250 milioni di casi entro la fine del mese è molto verosimile: se è vero che chi arriva dalla Cina è positivo al 50%, vuol dire che metà della popolazione cinese ora sta incubando o sta avendo un contatto con questo virus molto contagioso».


La catena del contagio

La catena del contagio va fermata anche e soprattutto per evitare la diffusione di nuove e potenzialmente più pericolose varianti. «Per ora è probabile che questa ondata pandemica sia ancora sostenuta dalla famiglia Omicron, una famiglia di sottovarianti», osserva Lopalco. «Il timore è quello che Omicron possa sviluppare ulteriori varianti, per ora questo allarme non esiste». A confermarlo è anche la nota del ministero della Salute sul sequenziamento di parte dei test eseguiti all’aeroporto di Malpensa su viaggiatori dalla Cina: «Al momento non risultano in circolazione in Italia varianti che possano destare preoccupazione». Nelle prossime ore saranno anche disponibili gli esiti dei tamponi degli ultimi due voli atterrati a Malpensa di cui l’assessore al Welfare Guido Bertolaso ha dato conto, con il 38% e il 52% di positivi riscontrati sul totale dei presenti a bordo. E anche a proposito dei test negli aeroporti Lopalco chiarisce: «Il senso di quei tamponi è monitorare la circolazione del virus, non bloccare le persone alla frontiera. Il virus circola anche qui ma noi siamo ben protetti, dalla vaccinazione e dalle precedenti ondate pandemiche. I tamponi insomma sono fatti per individuare precocemente una eventuale nuova variante».


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