Ong, Daspo per i minori, femminicidi : cosa c’è nel nuovo decreto sicurezza del governo Meloni

La stretta sui salvataggi in mare. Il principio del porto di sbarco unico. Il sequestro del cellulare per le baby gang e le misure sui femminicidi

Oggi alle 18 il consiglio dei ministri esaminerà il nuovo decreto sicurezza del governo Meloni. Ieri una riunione tecnica degli uffici legislativi ha lavorato alla bozza del provvedimento. L’approvazione potrebbe arrivare oggi o la prossima settimana. C’è anche l’ipotesi sdoppiamento: un pacchetto di norme, quelle che riguardano l’immigrazione, da varare subito. E l’altra parte, quella che concerne la sicurezza interna, da mandare in approvazione a metà gennaio. Nel decreto arriva la stretta sulle Organizzazioni Non Governative auspicata dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Ma si attende anche una serie di norme sulle baby gang. Che prevedono il Daspo urbano anche per i minori tra i 14 e i 18 anni. E il divieto d’uso del cellulare, che però pare di difficile attuazione. Attesa anche una stretta sui femminicidi e sullo stalking.


La stretta sui salvataggi in mare

Dopo aver parlato per mesi della richiesta d’asilo direttamente sulla nave, il capitolo che riguarda l’attività delle Ong contiene tutt’altro. Nella premessa della bozza, come anticipato ieri dal Corriere della Sera, si parla di «attività conformi alle norme nazionali e alle convenzioni internazionali». Ma si elimina la possibilità di procedere penalmente nei confronti di chi non le rispetta. Rimangono invece le sanzioni amministrative con multe e sequestri delle imbarcazioni. Prevedendo anche la confisca dei mezzi utilizzati per il soccorso, che rimane un potere dei prefetti. Ci sarà il Codice di Condotta sul modello di quello varato da Minniti. Ma sarà una legge dello Stato a cui le Ong dovranno conformarsi.


“Un salvataggio, un porto di sbarco”

La principale novità è il principio “un salvataggio, un porto di sbarco”. La nave dovrà chiederlo e gli potrà essere assegnato anche un porto relativamente lontano, come è successo ieri alla Ocean Viking con Ravenna. Se una nave non lo chiederà immediatamente, questo sarà considerato una violazione. E scatterà un divieto di ingresso nelle acque territoriali. L’effetto immediato della norma è che i soccorsi saranno rallentati. Mentre l’approdo a un porto lontano lascerà la nave fuori servizio per qualche tempo in più. Per rendere effettiva questa disposizione sarebbero anche vietati i trasbordi tra un’imbarcazione e l’altra. Ai migranti a bordo dovrà poi essere chiesto se intendano presentare domanda di protezione internazionale, affinché sia il paese di bandiera della nave a farsene carico.

Le altre misure

Le altre misure invece potrebbero essere espunte all’ultimo dal decreto. Per poi trovare collocazione in un nuovo provvedimento da varare a gennaio. Il Quotidiano Nazionale fa sapere che tra queste c’è l’idea di un Daspo urbano per i minori tra i 14 e i 18 anni. Il provvedimento impedirebbe di frequentare luoghi di ritrovo, locali pubblici, zone della movida. E mira a colpire il fenomeno delle baby gang. La riunione nei centri commerciali o nelle piazze sarebbe vietata. Così come l’uso del telefono cellulare. La misura rischia di essere altamente simbolica, vista la difficoltà nel farla rispettare. Così come il ban all’uso dei social network.

I femminicidi

Altre norme riguardano i femminicidi. Il governo studia l’ampliamento dei casi in cui è previsto l’ammonimento del Questore. E pene più severe per chi viola i provvedimenti del responsabile dell’ordine pubblico. C’è poi il carcere per chi tenta di manomettere il braccialetto elettronico. E una stretta ulteriore sulle misure come il divieto di avvicinamento. Il pacchetto sulla violenza di genere andrà a integrare il Codice Rosso. Le ipotesi al vaglio riprendono in parte il pacchetto messo a punto lo scorso anno dalle ministre Marta Cartabia e Luciana Lamorgese.

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