Il secondo covo di Matteo Messina Denaro è stato ripulito? Le scatole vuote nel bunker e il mistero del blitz dei Ros nel bar

Gli investigatori puntano i contenitori vuoti ritrovati nella stanza segreta. Forse qualcuno ha portato via tutto lunedì mattina?

C’è il sospetto che il secondo covo di Matteo Messina Denaro a Campobello di Mazara sia stato “ripulito”. Prima dell’arrivo dei carabinieri. Il bunker scoperto in una casa in via Maggiore Toselli 34 di proprietà di Errico Risalvato era pieno di gioielli. Ma anche di scatole vuote. Per questo gli inquirenti sospettano che prima di loro sia passato qualcuno. Del resto dall’arresto alla perquisizione sono passate più di 48 ore. Un tempo sufficiente per alleggerire la camera blindata del suo contenuto. E portarlo altrove. Di sicuro sono stati lasciati lì i preziosi: collane, bracciali, pietre preziose. Tutto sistemato con cura dentro le relative custodie. E sugli scaffali metallici del bunker gli investigatori hanno trovato anche vassoi d’argento. Risalvato ha consegnato le chiavi sostenendo che nella stanza ci fosse solo roba della sua famiglia. Ma non convince.


Diabolik e la stanza dei segreti

La stanza dei segreti i carabinieri e il Gico della Guardia di Finanza l’hanno scoperta ieri mattina grazie a una segnalazione confidenziale. Lo screening dei dati catastali acquisiti dalle Fiamme Gialle ha aiutato nella scoperta del bunker a tutti gli effetti ricavato in un appartamento al piano terra di una palazzina di Campobello di Mazara. Ovvero il paesino in cui il boss ha trascorso almeno l’ultimo anno. E a meno di un chilometro dall’abitazione scelta dal padrino di Castelvetrano in vicolo San Vito (ex Cb31) per il suo ultimo soggiorno da latitante e acquistata da Andrea Bonafede, il geometra che gli ha prestato l’identità, nel giugno del 2022. Il proprietario Risalvato vent’anni fa venne accusato e poi assolto per associazione mafiosa. Il fratello Giovanni, imprenditore del settore dei calcestruzzi, ha ricevuto invece una condanna a 14 anni. E oggi è libero dopo aver scontato la pena.


La devozione per Iddu

Ma negli anni Giovanni Risalvato non ha mancato di mostrare la sua devozione nei confronti di Iddu: «Gliel’ho detto un mare di volte – raccontava a un complice dopo una conversazione avuta con il capomafia -. Me ne vado con lui, me ne sto fregando. Tanto a mio figlio non manca niente. Mia moglie lo stipendio ce l’ha. E io sono dell’avviso, Maurì, meglio un giorno da leone che cent’anni da pecora». Nel seguito della conversazione Risalvato raccontava la risposta del padrino: «Io ti ringrazio e so che lo fai con tutto il cuore, però mi puoi aiutare di più da lì». Per questo gli investigatori puntano quegli scatoloni vuoti. Forse qualcuno ha portato via tutto già lunedì mattina? L’appartamento è stato ristrutturato negli ultimi due anni. E nel 2020 Messina Denaro ha cominciato le cure oncologiche tra Palermo e Trapani.

Il blitz di settembre

Il Corriere della Sera invece ricorda oggi il blitz dei Ros del settembre scorso a Campobello. Trentacinque arresti tra i sodali del nuovo capo dei capi da un punto di ritrovo particolare. Ovvero il bar San Vito. Che si trova a 98 metri esatti dalla casa di Messina Denaro. Una maxi operazione di polizia a due passi da casa sua. E, prima, una telecamera di sorveglianza piazzata davanti all’esercizio fin dal 2019. Le immagini sono tutte nelle carte dell’inchiesta. Ma l’uomo che tutti cercavano non si è mai visto davanti quel bar. Nonostante da via Vittorio Emanuele debbano passare tutti quelli che escono da via Cb 31.

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