No! Lo studio sui vaccini pubblicato su Pathogen non è opera dell’Iss

Una analisi parziale, che riprende da fonti controverse, è stata attribuita erroneamente dagli utenti all’Istituto

L’Istituto superiore di sanità (Iss) ha dovuto prendere le distanze dal lavoro di tre suoi ricercatori, che con la loro review hanno suggerito di rivedere il rapporto rischio/beneficio. L’articolo è apparso il 2 febbraio su Pathogen, una rivista scientifica della casa editrice svizzera Mdpi. Non è la prima volta che un articolo apparso su una rivista del medesimo editore diffonde un’immagine controversa dei vaccini contro il nuovo Coronavirus. A seguito di un’intervista rilasciata da uno dei firmatari, alcuni utenti sostengono che l’intero Iss abbia cambiato idea sulla sicurezza dei vaccini anti Covid-19, diffondendo di fatto una falsità.

Per chi ha fretta

  • Uno studio pubblicato da tre ricercatori dell’Iss viene condiviso per sostenere le tesi No Vax.
  • Alcuni utenti sostengono che tale studio sarebbe una smentita dell’Iss sulla sicurezza dei vaccini anti Covid.
  • L’Iss ha preso le distanze dalla pubblicazione dei suoi ricercatori, evidenziando le criticità.
  • L’editore della rivista è già noto per pubblicazioni controverse.

Analisi

Ecco come viene commentata e condivisa l’intervista rilasciata da Loredana Frasca, una delle autrici dello studio, dove si sostiene che l’Iss abbia confermato le “teorie complottiste” (nota: il post sotto riportato circola anche come screenshot):

L’#ISS, lo stesso Istituto che garantiva sull’assoluta sicurezza dei sieri. Ora confermano tutto ciò che i complottisti denunciavano già 3 anni fa. DELINQUENTI!!!

Ecco un altro esempio: «Lo dice ISS» scrive l’utente Andrea.

Una fonte controversa

I ricercatori ricostruiscono una panoramica sulla sicurezza e sugli eventi avversi «noti effettivi» dei vaccini Covid. Discutono quindi della «reale necessità di somministrare questi prodotti con effetti a lungo termine poco chiari a persone a rischio con condizioni autoimmuni, così come a persone sane, al tempo delle varianti di Omicron». La principale fonte sembra essere un «piccolo studio» che analizza i dati della Health Security Agency britannica, il quale avrebbe rivelato che il tasso di mortalità dei non vaccinati sarebbe inferiore a quello dei vaccinati. Gli autori invitano anche a consultare le statistiche dell’Office for National statistics. Ma il problema è proprio il primo articolo che citano, che risulta essere apparso in una nota rivista apprezzata negli ambienti No vax, ovvero l’International Journal of Vaccine Theory, Practice, and Research (IJVTPR).

Come spiegavamo in un precedente articolo, la rivista era già nota agli autori di Retraction Watch (portale dedicato alle frodi scientifiche e alla denuncia delle riviste predatorie), i quali notarono che IJVTPR sembrasse dedicato al sostegno di tesi che le vaccinazioni fossero più pericolose delle malattie che prevengono, insomma «un flagello». Basta vedere come presentano i vaccini Covid nella loro edizione speciale del 2021 per farsi un’idea più approfondita.

Il «piccolo studio» su cui si basano i ricercatori è apparso in una nota rivista apprezzata negli ambienti No vax.

La presa di distanze dell’Iss

Secondo un comunicato dell’Iss l’articolo in oggetto «riporta esclusivamente l’opinione personale degli autori e non rappresenta in nessun modo la posizione dell’Istituto Superiore di Sanità». La rassegna dei tra autori risulta infatti «parziale e arbitraria», come suggeriscono anche i limiti e le controversie appena evidenziate. Del resto vengono omessi «i numerosi lavori pubblicati sull’argomento da parte di altri ricercatori dell’ISS e anche del loro stesso Centro».

L’Iss sembra esprimere dubbi anche sulla qualità del processo di peer-review, ovvero la revisione da parte di esperti degli articoli scientifici prima della pubblicazione:

L’articolo è stato inviato dai ricercatori alla rivista senza seguire la procedura di valutazione scientifica richiesto delle linee guida sull’integrità della ricerca dell’Iss a garanzia della qualità scientifica del lavoro pubblicato.

Si tratta di un problema già riscontrato in diverse altre pubblicazioni in seno alla casa editrice Mdpi.

Precedenti controversie della MDPI

La casa editrice svizzera è finita persino tra le papabili nella blacklist dell’editoria potenzialmente predatoria dell’ex bibliotecario e debunker Jeffrey Beall. Trovate maggiori approfondimenti quiqui e qui:

Ho deciso di non includere MDPI nell’elenco stesso – spiega Beall -. Tuttavia, esorto chiunque voglia pubblicare con questo editore a leggere attentamente questo articolo wiki che descrive in dettaglio i loro possibili problemi etici di pubblicazione e un recente articolo che parla della loro crescita.

Nel 2021 un’altra rivista della casa editrice, Vaccines (da non confondere con Vaccine della Elsevier), aveva pubblicato uno studio che suggeriva la pericolosità dei vaccini Covid, finito poi per essere ritrattato.

Conclusioni

L’Iss, contrariamente a quanto affermato sui social, non ha in alcun modo sostenuto lo studio pubblicato dai suoi tre ricercatori. Una pubblicazione che, come evidenziato, presenta delle criticità e che non fornisce una risposta certa.

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