Conte e lo stop alla cessione del credito del Superbonus: «Dal governo una scorrettezza ai limiti della viltà»

Il leader M5s all’attacco: Forza Italia lasci la maggioranza, la misura ha portato 900 mila posti di lavoro

Il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte all’attacco del governo Meloni sul Superbonus 110%. Ieri il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha annunciato lo stop alla cessione dei crediti. Puntando il dito sulla misura che avrebbe provocato un debito di 2 mila euro per ogni cittadino italiano. Mentre il vicepremier Antonio Tajani ha accusato i governi precedenti di non aver effettuato una pianificazione di fronte alla lievitazione dei crediti. Oggi l’ex Avvocato del popolo in un’intervista a La Stampa respinge le accuse e si scaglia contro l’esecutivo: «Siamo di fronte a un’insopportabile ipocrisia delle forze di maggioranza. Tajani non può non sapere che nelle ultime settimane il suo partito, Forza Italia, ha portato avanti una serie di iniziative pro Superbonus e a difesa del meccanismo della cessione dei crediti d’imposta».


900 mila posti di lavoro

Il presidente M5s dice di non capire come Forza Italia possa restare in maggioranza dopo la decisione di ieri. E spiega che quello che il governo chiama «bubbone» della cessione dei crediti «è un Pil cresciuto del 6,7% nel 2021 e del 3,9% nel 2022. Il Superbonus, come confermato da Censis e Nomisma, ha consentito la creazione di 900 mila posti di lavoro». Secondo l’ex premier il sussidio ha permesso al governo Draghi di ricavare 90 miliardi per contrastare il caro-bollette. E dice che la scelta del governo va in controtendenza con la decisione della Ue sulle case green: «L’Italia aveva lo strumento giusto per perseguire quegli obiettivi. Da oggi non più. Con questa operazione si manda il Paese allo sbaraglio, senza nemmeno uno straccio di alternativa». Per Conte qualche correzione «ci stava. Non abbiamo mai preteso che il Superbonus fosse una misura eterna».


La viltà del governo Meloni

Ma questa mossa non se l’aspettava: «Guardi, questa è una scorrettezza ai limiti della viltà. Tanto più se si considera che la stessa Meloni, in campagna elettorale, pubblicava video con cartelli dal titolo “pronti a tutelare i diritti del Superbonus e a migliorare le agevolazioni edilizie”. Ormai ai cartelli della Meloni, destinati a diventare carta straccia. Siamo abituati, come dimostra il caso delle accise sui carburanti». Mentre il M5s, dice Conte, non tradirà l’edilizia: «Saremo al fianco di un intero settore, che dopo anni si era risollevato fino a vantare un primato europeo nel segno di una riqualificazione urbana e dello sviluppo sostenibile. Non permetteremo che ripiombi nella depressione».

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