Al lavoro per 4 giorni a settimana i dipendenti producono di più, l’esperimento nel Regno Unito

Dopo sei mesi di sperimentazione 56 aziende su 61 proseguono il test e di queste, 18 hanno deciso di implementare in modo permanente il modello

La settimana lavorativa di 4 giorni non danneggerebbe le aziende. Anzi, migliora produttività e salute dei dipendenti. È quanto emerge dai risultati del progetto-pilota a cui hanno preso parte circa tremila dipendenti di 61 aziende britanniche che operano in diversi settori e che per sei mesi, da giugno a dicembre dello scorso anno, si sono impegnate a ridurre del 20% l’orario di lavoro per tutto il personale (32 ore lavorative), senza alcuna riduzione dello stipendio. Nonostante l’esperimento semestrale sia concluso, la stragrande maggioranza delle aziende ha scelto di continuare con il nuovo modello: delle 61 che hanno effettuato la sperimentazione semestrale, 56 aziende hanno esteso la prova e di queste, 18 hanno deciso di implementare in modo permanente la settimana lavorativa di quattro giorni.


Il 39% dei dipendenti sostiene di essere meno stressato

I sondaggi condotti sul personale dai ricercatori dell’Università di Cambridge e del Boston College americano prima e dopo il test hanno rivelato che il 39% dei dipendenti sostiene di essere meno stressato rispetto all’inizio del processo; il numero dei giorni di malattia durante la sperimentazione è diminuito di circa due terzi e il 57% in meno dei dipendenti ha lasciato le aziende rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A calare sono state anche le difficoltà a dormire e i burnout, mentre un numero crescente di dipendenti ha ammesso una maggiore facilità nel trovare un equilibrio con i propri impegni familiari. Ma il risultato più significativo è che la produttività non è diminuita: nel periodo della sperimentazione i fatturati delle aziende coinvolte sono aumentati dell’1,4%, dato che balza a +35% rispetto allo stesso periodo del 2021. Sul fronte opposto, alcuni dipendenti hanno espresso preoccupazione per l’aumento dei carichi di lavoro e per la necessità di dover definire e concentrare in un tempo più ridotto le proprie attività.


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