Alfredo Cospito, la Cassazione respinge il ricorso: l’anarchico resta al 41bis

Confermato il regime del carcere duro per l’anarchico detenuto a Milano, da giorni ricoverato nel reparto per i detenuti all’ospedale San Paolo di Milano

Strada boccata per Alfredo Cospito. La Cassazione ha rigettato il ricorso dell’anarchico in regime di 41bis che si è sottoposto a sciopero della fame da più di 120 giorni. A presentare ricorso era stato il suo avvocato Flavio Rossi Albertini, parzialmente sostenuto dal pg della Cassazione Pietro Gaeta che aveva proposto di sottoporre nuovamente la vicenda al tribunale di sorveglianza. Le ipotesi possibili prima della decisione della Cassazione erano tre: i giudici avrebbero potuto accogliere l’istanza di Rossi Albertini che aveva chiesto l’annullamento senza rinvio della decisione del tribunale di sorveglianza di Roma che aveva confermato il 41 bis imposto lo scorso maggio dall’allora Guardasigilli, Marta Cartabia. In questo caso Cospito sarebbe passato subito dalla massima all’alta sicurezza, continuando a scontare la condanna di complessivi 30 anni che gli sono stati comminati. La seconda ipotesi era che la Cassazione annulli con rinvio, cosi come chiesto dal procuratore generale Pietro Gaeta. Altrimenti, Cospito rimarrebbe al 41bis e sarebbe il tribunale a decidere, alla luce di nuovi elementi, se il regime debba essere mantenuto oppure no. Infine, c’era l’ipotesi che potesse essere respinta ogni istanza e a quel punto l’unica strada al momento alle viste sarebbe il ricorso alla Consulta per cui, però, non è ancora stata fissata una data. Da questa mattina ad attenere la decisione c’era anche un sit-in in solidarietà con Cospito, al quale si è poi aggiunto un piccolo corteo.


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