L’accusa di Libero a Paola Egonu: «Per un milione di euro dimentica l’Italia razzista»

Il quotidiano all’attacco della campionessa di pallavolo: il suo ritorno? Ha aiutato il cachet

A breve la pallavolista Paola Egonu tornerà a giocare in Italia. Dopo l’anno in Turchia con il team del Vafikbank Istanbul Egonu ha trovato un accordo con la Vero Volley di Monza. E dopo la scadenza del contratto in Turchia (il 31 marzo) tornerà nella città in cui ha mosso i primi passi sportivi. Nel 2013 la giocatrice classe 1998 era arrivata al Centro Pavesi di Milano per le selezioni dei Club Italia. Guadagnerà circa 800 mila euro più i premi: lo stipendio totale ammonterà a un milione. Ma la scelta della giocatrice di Cittadella non è piaciuta oggi a Libero. Il quotidiano collega il trasferimento all’intervento della sportiva sul palco dell’Ariston durante Sanremo 2023. E scrive: «Per un milione Egonu scorda l’Italia razzista». Francesco Specchia riparte dalle dichiarazioni di Egonu sul bambino nero da far nascere nel paese. «Se mio figlio sarà di pelle nera, vivrà tutto lo schifo che ho vissuto io. Se dovesse essere di pelle mista, peggio ancora: lo faranno sentire troppo nero per i bianchi e troppo bianco per i neri. Vale la pena, dunque, far nascere un bambino e condannarlo all’infelicità?».


L’accusa

Poi, l’accusa: «Ci rende allegri soprattutto il pensiero che la nostra superstar, scossa dal friabile razzismo italiano abbia forse intuito che magari esistono razzismi più solidi in natura; e che l’appannamento dei diritti civili – specie se sei donna, nera e omosessuale – forse te lo trovi a latitudini diverse da quelle italiane. Forse. O forse no. O, forse, magari, per Paolina, il ritorno è soltanto una questione di business. Dato che, secondo quanto riportano La Gazzetta dello Sport e Sky Sport, Egonu dovrebbe tornare in Italia al Vero Volley Milano, club di Monza che ha in programma di trasferirsi definitivamente all’Allianz Cloud; e lo farebbe con un ingaggio da 1 milione di euro a stagione (800mila euro più bonus legati alla conquista dei vari trofei). Possiamo dire che il suo ritorno dal sapore biblico non è neppure una questione di cachet. Oddio, anche se il cachet un po’ aiuta».


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