Regno Unito, il premier Sunak: «La nostra linea dura sull’immigrazione difende i più deboli»

Il primo ministro respinge le accuse dell’opposizione. E dice che presto gli altri paesi europei lo seguiranno

Il premier britannico Rishi Sunak parla oggi in un’intervista a Repubblica della linea del suo governo sull’immigrazione. E sostiene che soltanto così si difendono i più deboli. Sunak esordisce spiegando che «l’immigrazione non è un problema solo britannico, ma europeo. La nostra collaborazione crescente con la Francia per pattugliare le coste è l’inizio di un percorso molto positivo. In futuro, avere discussioni con l’Ue sull’immigrazione è certamente nei nostri piani, così come con Frontex. Perché la bacchetta magica non ce l’ha nessuno. Siamo solo all’inizio di un lungo viaggio». Poi dice che definirebbe la legge britannica «dura ma giusta. Non credo sia etico continuare a insistere con questo status quo incui le persone muoiono in mare, come al largo delle coste italiane, sfruttate dalle gang criminali. Anche perché le nostre risorse e generosità per aiutare vulnerabili e bisognosi sono prosciugate da coloro che sbarcano illegalmente». Sunak respinge le accuse che arrivano dall’opposizione e della società sul trattamento dei profughi equiparato a quello dei nazisti: «Invece credo che la nostra linea sia la cosa più giusta, anche dal punto di vista morale. È il modo migliore per non far finire i più deboli nelle mani di aguzzini senza scrupoli. Non c’è nulla di compassionevole in questo approccio». E crede che il suo approccio verrà seguito anche dal resto d’Europa: «La Francia sta pensando di limitare il diritto d’asilo. La Germania all’eventualità di inviare migranti irregolari in Paesi terzi, come noi in Ruanda. L’Italia vuole sorvegliare meglio il Mediterraneo. Tutti stanno agendo in qualche modo, perché l’anno scorso l’Europa ha visto un 60% di migranti in più rispetto al 2021 e abbiamo visto la tragedia in mare di qualche giorno fa proprio in Italia».


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