Milano, furto in casa del ristoratore dei vip, rubati 95mila euro e una collezione di Rolex: «In questa città mi sento in pericolo»

«In passato mi hanno persino puntato contro una pistola», racconta Giuseppe Cummo, che ha già subìto altre cinque rapine

Al ritorno da una delle solite serate passate nel suo conosciutissimo locale di via Pietro Calvi 29 a Milano, lo storico ristoratore meneghino Giuseppe Cummo, 71 anni, ha ricevuto una pessima sorpresa: aperto il portone blindato di casa l’uomo ha scoperto di essere stato derubato di 95mila euro tenuti in contanti nell’abitazione e della sua collezione di orologi, per la maggior parte Rolex e Patek Philippe, tutti assicurati, dal valore stimato di 1,5 milioni di euro. «Ho cominciato ad acquistarne nel 1990, come ho potuto ricostruire dalla garanzie che conservo scrupolosamente. Gli affari all’epoca non andavano bene come oggi: ma era una passione, che mi ha portato nel tempo a comperare, uno dopo l’altro, parecchi orologi», racconta al Corriere il proprietario di «Le Specialità».


Il furto

Dopo aver scoperto il furto, Cummo ha passato l’intera giornata al commissariato Monforte Vittoria nel tentativo di ricostruire la dinamica di quanto accaduto. Dal suo appartamento nessun segno di effrazione, il portone blindato dell’entrata è apparso senza forzature, «come se fosse stato aperto con le chiavi di casa, ma che nessuno possiede tranne me e due fidatissimi collaboratori», spiega Cummo che assicura di non aver dato il mazzo di chiavi neppure ai suoi figli. Ma il ristoratore non aveva usato la stessa attenzione anche nel custodire i suoi oggetti preziosi e l’ingente cifra, lasciata anche quella alla mercé dei rapinatori. «Pur avendo una cassaforte non avevo l’abitudine di usarla per mettere al sicuro i miei preziosi. Per me era la casa la mia cassaforte, un posto che ritenevo inviolabile». E così i ladri entrati in casa hanno potuto trovare orologi e contati in una scatola di cartone, «che di tanto in tanto veniva controllata anche dalla signora delle pulizie, per essere certi che ogni cosa fosse al suo posto», spiega ancora Cummo. «Quando ho scoperto il furto sono rimasto quasi inerme sul divano, in preda a una grossa amarezza soprattutto per il valore affettivo degli oggetti rubati: dei 35 orologi che avevo in casa mi è rimasto solo un Rolex Submariner, che è stato risparmiato dai ladri, e il Cartier che indossavo al polso».


«Milano città che non garantisce sicurezza, in passato mi hanno puntato contro una pistola»

Dopo le prime ore passate nello sconvolgimento, Cummo decide di chiamare il 112 e di aprire le porte dell’appartamento di via Calvi alla Scientifica affinché si effettuassero i primi rilievi. «La mattina, appena aperto il Commissariato, sono andato a fare denuncia e a ricostruire l’accaduto: adesso siamo in attesa di avere le chiavette delle telecamere di sicurezza all’interno del palazzo e di passare in rassegna le foto degli orologi, di cui possiedo tutte le immagini», ha continuato il ristoratore. Nel 2027 il locale di Cummo festeggerà i 50 anni di vita. «Diventeremo una bottega storica di Milano, una città che purtroppo non garantisce sicurezza ai cittadini», lamenta l’uomo, che in 15 anni riferisce di aver subìto cinque altri furti, tutti nel tragitto dal ristorante a casa e sempre con l’intento di strappargli via dal polso l’orologio. «Mi hanno persino puntato contro una pistola: ogni volta che apro il portone del palazzo ho una sensazione di pericolo», confida il ristoratore, «solo quando varco la porta di casa mia mi sento fino in fondo al sicuro». Ma l’altra sera qualcosa è andato storto anche a casa sua.

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