La previsione dell’oligarca russo: «Tra sei mesi il governo cambierà idea sulle armi all’Ucraina, Meloni e Salvini non sono servi»

Konstantin Malofeev è sotto sanzioni di Stati Uniti e Ue. Ma non nasconde la sua simpatia per alcuni politici italiani

L’imprenditore Konstantin Malofeev è il fondatore del canale ultraconservatore Tsargrad. È soggetto a sanzioni da parte degli Stati Uniti e dell’Unione Europea. Perché ha sostenuto la ribellione filorussa nel Donbass nel 2014. Ma ha anche molti legami con le destre europee. In particolare con la Lega. Oggi in un’intervista a La Stampa dice che il governo italiano non sosterrà ancora a lungo l’invio di armi all’Ucraina. Perché, a differenza dei tedeschi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini non sono servi sciocchi. «Il sostegno all’Ucraina è in contraddizione con gli interessi nazionali dell’Italia e del popolo italiano. La gente smetterà di credere nella propaganda a favore dell’Ucraina e dell’impoverimento dell’Italia», sostiene nel colloquio con Giovanni Pigni.


L’imprenditore e il Donbass

Malofeev sostiene che la guerra l’abbia cominciata «il regime di Kiev nel 2014, quando una giunta criminale è arrivata al potere con l’aiuto della Cia durante il Maidan. Ha dichiarato guerra al suo stesso popolo e ha iniziato a bombardare i civili del Donbass». E dice che soltanto dopo la ribellione della gente la Russia è intervenuta in territorio ucraino. Attualmente lui è il presidente dell’Alto Consiglio dell’Unione dei Volontari del Donbass. «È un’organizzazione che include oltre 15 mila persone, più della metà delle quali ora si trova al fronte. Per la maggior parte si tratta di veterani che hanno combattuto dal 2014», aggiunge. Per lui la vittoria consiste «nell’eliminazione dell'”anti-Russia” rappresentata dallo Stato ucraino, che fu creato artificialmente nel 1991 dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Uno Stato che non è mai esistito nella storia e il cui unico scopo è essere ostile nei confronti della Russia». Quindi vuole annettere l’intera Ucraina alla Russia.


Malofeev e l’Italia

Quando il giornalista gli chiede se Salvini lo ha deluso, Malofeev si lancia in una previsione: «Ritengo che la posizione di Salvini, della coalizione di governo e dell’Italia verso la guerra cambierà molto presto». E questo perché «il sostegno all’Ucraina è in contraddizione con gli interessi nazionali dell’Italia e del popolo italiano. Ora i sondaggi sul sostegno dell’Europa all’Ucraina sono molto diversi da quelli di un anno fa. Tra sei mesi ci saranno ancora meno sostenitori della guerra e i politici italiani e europei dovranno assumere una posizione più accorta. Dato che la coalizione di governo in Italia è “popolare” e populista, cambierà il suo punto di vista più rapidamente di altri governi, come quello di Scholz e Baerbock in Germania, per esempio: loro sono degli idioti, delle marionette in mano alle forze globaliste, che non capiscono nulla degli interessi nazionali della Germania. Non ritengo che Meloni, Salvini e Berlusconi siano degli idioti».

L’attentato

Infine, Malofeev dice che l’attentato nei suoi confronti sventato dai servizi segreti russi non è stato organizzato solo dall’Ucraina. Anzi: «Da soli non sono in grado di compiere questi attacchi terroristici. I veri organizzatori sono le élite globaliste, i dirigenti della Cia, del MI6, e degli altri servizi segreti occidentali. Perché vogliono eliminare i leader ideologici della Russia come me e Aleksandr Dugin? È la conferma del fatto che c’è uno scontro ideologico in corso tra la Russia e le élite globaliste.

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