Quando Ivano Marescotti andò allo scontro diretto contro Matteo Salvini: «Razzista, xenofobo e cialtrone. La Lega partito fascista» – Il video

Scomparso nella giornata di oggi 26 marzo a 77 anni, l’attore bolognese si è esposto più volte anche per le sue idee politiche. Candidato alle europee con Tispras, fu censurato dalla Rai

Continua il cordoglio e la commozione di fan e amanti del cinema per la morte dell’attore e regista Ivano Marescotti, scomparso oggi 26 marzo a Ravenna dopo una lunga malattia. Nelle ore in cui le sue maschere da attore riempiono il web tra l’indimenticato dottor Randazzo in Johnny Sechino e il leghista convinto in Cado dalle nubi di Checco Zalone, torna il ricordo anche di un impegno politico mai nascosto dall’artista bolognese. Ben lontano dal personaggio che il comico pugliese scelse per lui in Cado delle nubi, quando Marescotti impersonò con grande maestrìa il suocero leghista del «terrone» Checco, durante la campagna elettorale per le elezioni Regionali del 2020 l’artista ebbe un duro scontro proprio con il leader del Carroccio Matteo Salvini. «Andate a votare perché questa volta c’è il rischio che vinca la Lega di Salvini, con la Borgonzoni che potrebbe diventare la presidente della Regione. Voi ve lo immaginate? Io no», esordì in un video pubblicato su Facebook Marescotti in occasione delle elezioni regionali in Emilia-Romagna. «Non è che bisogna votare per il meno peggio: bisogna votare contro la cosa peggiore che possa capitare. Rischiamo di essere governati dai leghisti, uno dei peggiori partiti neofascisti, razzisti, xenofobi europei. Quindi, per favore, andate a votare. Poi faremo i conti con Bonaccini».


La risposta, sempre tramite social, di Salvini non si fece attendere. «A sinistra rimangono solo insulti e offese. Hanno paura perché sentono che dopo 50 anni la sconfitta è vicina», scrisse in un post con foto di Marescotti annessa, accompagnata dalla didascalia «Il buonista Marescotti offende Lucia Borgonzoni». Ma di lì pochi giorni l’attore romagnolo rincarò la dose, ospite della trasmissione radiofonica La Zanzara: «Matteo Salvini è razzista, xenofobo e cialtrone. Noi siamo in una situazione in cui se dovesse vincere un politico come Salvini, sarebbe una cosa abbastanza pericolosa», diceva in diretta. E alla domanda su cosa pensasse del leader della Lega dal punto di vista umano: «È meglio che non lo dico, perché altrimenti corro il rischio di essere denunciato. Come dice qualcuno, se fosse in una scuola elementare, Salvini sarebbe considerato un bullo». Ne 2014 Marescotti si era candidato al Parlamento europeo nella circoscrizione nord-est della lista L’altra Europa con Tsipras. Una decisione che gli costò l’esclusione da parte della Rai del suo nome e delle scene da lui girate nella fiction in onda in quel periodo. «Inaudito», commentò l’attore su Facebook. «La Rai ha tagliato il mio nome e tutte le mie scene dalla fiction Una buona stagione in onda ogni martedì, perché sono candidato alle elezioni europee. In spregio della storia narrata, degli attori, sceneggiatori, registi, di un’opera culturale e artistica e, soprattutto, del pubblico. E anche della intelligenza umana. Una presa in giro. Censurare la dignità del lavoratore e del pubblico».


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