Liceo Carducci, gli studenti smentiscono il collettivo sugli striscioni anti-Meloni: «Dai docenti nessuna umiliazione, basta alimentare tensioni»

La lista “Il Polo”, che ha al suo interno due rappresentanti di istituto come il Collettivo, prende le distanze dal comunicato rilasciato ieri sera da quest’ultimo

Gli studenti del liceo Carducci si dividono. E una parte prende esplicitamente le distanze dal comunicato del collettivo “Mille Papaveri Rossi” diffuso (e poi cancellato) ieri, 29 marzo, definito «non autorizzato». Lo scontro riguarda la punizione che la scuola ha inflitto agli studenti responsabili dello striscione con la premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara a testa in giù, comparso sui cancelli del Carducci ai primi di marzo. Dieci giorni di sospensione, 18 ore tra educazione civica e attività socialmente utili e due giorni di assenza da scuola. Un “pacchetto di sanzioni” che il collettivo riferiva essere state applicate in un «clima di umiliazione». Le attività in questione sono iniziate il 20 marzo, ma stando a quanto denunciato dal Mille Papaveri Rossi si sarebbero verificati in particolare alcuni eventi denigratori per gli studenti coinvolti: a partire da alcuni docenti che avrebbero deriso i ragazzi mentre dipingevano i muri della scuola. Ma oggi arriva una replica dal gruppo “Il Polo”, che vede al suo interno due rappresentanti di istituto (così come il collettivo), che osserva come la ricostruzione fatta dal collettivo sia «totalmente fuorviante rispetto a quella che è la realtà». Parlano, infatti, di un clima in cui studenti e docenti «stanno collaborando nel rispetto reciproco». Una ricostruzione in linea con quella del preside Andrea Di Mario che ieri ha respinto ai mittenti (il collettivo) le accuse, dicendosi «disgustato».


«Hanno creato un muro tra docenti e studenti»

Nel comunicato del collettivo – commentano i rappresentati del Polo – «è stata fatta allusione a una serie di comportamenti poco trasparenti e addirittura illegali da parte del Dirigente Scolastico sui verbali dei Consigli di Classe, ma queste accuse vanno al di là di una mera polemica, che nella nostra scuola è sempre stata concessa». Inizialmente gli studenti, compresi il collettivo, avevano condannato in modo unanime l’accaduto. Ma – aggiunge il Polo – «dal comunicato passato ieri si evince che la posizione preminente del Collettivo sia ‘’solidale’’ verso gli studenti sospesi». E denunciano quindi «un’incoerenza di fondo nel loro modo di agire in merito a questa vicenda». Anche in virtù del fatto che «era stato il Collettivo stesso, tramite un post di Instagram, ad affermare di voler limitare la strumentalizzazione dell’accaduto». Gli studenti vorrebbero ancora una volta che il tutto rientri il prima possibile. Ma il caso è stato riaperto, ed è stata innescata una polemica interna ed esterna che – concludono gli studenti – «sta generando tensioni nella comunità scolastica e ha portato alla creazione di un muro della comunicazione, soprattutto tra docenti e studenti».


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