Il disegno di legge, le materie di studio, le linee guida: come sarà il liceo del Made in Italy di Giorgia Meloni

Il ddl numero 497 depositato in Senato: sì economia, no greco e latino. L’insegnamento di enogastronomia, moda e arte

«Il vero liceo è il vostro. È quello più legato alla cultura italiana». Giorgia Meloni ieri ha espresso la sua preferenza al Vinitaly di Verona. Parlava agli allievi degli istituti agrari e ha sostenuto che negli istituti professionali «ci sono più sbocchi» rispetto al classico e allo scientifico. Ma soprattutto, la premier ha scelto la platea veneta per annunciare un cavallo di battaglia della sua campagna elettorale. Ovvero il liceo del Made in Italy. «Vogliamo valorizzare il legame che esiste tra la nostra cultura, i territori e la nostra identità», ha insistito la presidente del Consiglio. In cantiere c’è già un disegno di legge: la firma, ovviamente, è dei parlamentari di Fratelli d’Italia. Ma come sarà il liceo del Made in Italy annunciato dal governo Meloni?


Sì economia, no greco e latino

A parlarne oggi è Repubblica, che definisce i contorni del nuovo indirizzo di studio. Orientato, come si vede, a una certa (presunta) concretezza. E rischiando fin da subito la multa che vorrebbe il “suo” deputato Fabio Rampelli per sanzionare l’uso di parole inglesi nella pubblica amministrazione. D’altro canto la stessa Meloni ha frequentato il liceo alberghiero Amerigo Vespucci sulla via Tiburtina con indirizzo linguistico (e ha portato a casa la maturità con 60 sessantesimi). Non è un caso che dal 23 gennaio scorso sia incardinato nella Commissione Cultura e Istruzione un disegno di legge firmato dalla sottosegretaria Paola Frassinetti e dalla senatrice Carmela Bucalo. Promuove la nascita del settimo liceo d’indirizzo italiano. Ed era lì da luglio 2022: ma il governo Draghi ne ha rimandato l’approvazione a dopo le elezioni del 25 settembre.


Enogastronomia, moda, arte

Il liceo prevede in prima classe lo studio delle dinamiche del commercio internazionale e la difesa dei prodotti italiani. Tra le materie ci sono letteratura italiana, storia e (poca) geografia. Ma niente latino. Si prevede una preparazione su enogastronomia e moda. Ma si studiano anche diritto ed economia politica. E informatica. A partire dal terzo anno si studierà “Economia e gestione delle imprese del made in Italy”. Ovvero i rapporti tra l’azienda e il suo business di riferimento, le coperture finanziarie, il marketing. Quindi toccherà ai “Modelli di business nella moda, nell’arte e nell’alimentare”. Per poi approdare a “Made in Italy e Mercati internazionali”. Dal terzo anno entrerà nel programma anche lo studio della Filosofia.

Il disegno di legge n. 497

Non finisce qui: secondo i depositari della legge il nuovo liceo servirà anche a proseguire gli studi nelle università di settore o negli Istituti Tecnici superiori. Il disegno di legge numero 497 depositato in Senato prevede anche i percorsi di alternanza scuola lavoro. Che si dovranno realizzare con le industrie di riferimento, saranno concreti e non pericolosi. La proposta è una legge delega che alla fine finirà a viale Trastevere, sul tavolo del ministro Valditara. Per ora non sono indicati capitoli di spesa. Decisiva sarà la spinta del ministero delle imprese e del Made in Italy. Che punta a dar vita «a una rete di licei con sedi presso i distretti del Made in Italy», coordinati dallo stesso ministero e «adottati dagli imprenditori che rappresentano l’eccellenza del Made in Italy».

Le linee guida

Le linee guida complete del liceo sul Made in Italy sono queste: per il primo biennio lingua e letteratura italiana, cultura straniera, storia dell’arte, matematica, informatica, scienze naturali, fisica, scienze motorie e sportive, storia e geografia, diritto ed economia politica, religione cattolica «o attività alternative». Per il secondo biennio anche economia e gestione delle imprese del Made in Italy, «modelli di business nelle industrie dei settori della moda, dell’arte e dell’alimentare». Per tutti gli studenti previste 891 ore di insegnamento nel primo biennio, «corrispondenti a 27 ore medie settimanali». E 1023 ore nel secondo biennio e nel quinto anno, «corrispondenti a 31 ore medie settimanali». Lo scopo del liceo del Made in Italy sarà di «guidare lo studente ad approfondire e sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per cogliere la complessità e la specificità di alcuni settori strategici dell’economia del paese, cosiddetti settori del Made in Italy». Il percorso formativo dovrà offrire conoscenze sui «principi dell’economia manageriale; strumenti per la gestione complessiva di un’impresa; modelli di business, in particolar modo dei modelli di business delle aziende dei settori della moda, dell’arte e dall’alimentare; tecniche avanzate di marketing».

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