No! In Ucraina non hanno sostituito il Primo e il Nove Maggio con una festa nazista

L’unico fondo di verità della bufala si trova nella legge marziale attualmente in vigore in Ucraina, secondo la quale i datori di lavoro possono considerare i giorni festivi come feriali nei confronti dei propri dipendenti

Si stanno facendo sempre più insistenti le false narrazioni sul primo maggio in Ucraina, spesso associate a quelle su un’altra festa celebrata da diversi Paesi dell’area dell’ex Unione Sovietica: il giorno della vittoria del 9 maggio. Sono molti i post di utenti su Facebook secondo i quali le due giornate di festa sarebbero state «cancellate» o «abolite» e sostituite da «feste naziste».

Per chi ha fretta

  • Secondo vari utenti su Facebook, in Ucraina il Primo Maggio e il Giorno della Vittoria (9 maggio) sarebbero stati cancellati e sostituiti da feste naziste.
  • In certi casi la presunta notizia viene presentata come recente, in altri attribuita ai disordini del 2014.
  • Nessuna delle due tesi trova riscontro su testate affidabili.
  • L’unico fondo di verità della bufala si trova nella legge marziale attualmente in vigore in Ucraina, secondo la quale i datori di lavoro possono considerare i giorni festivi come feriali nei confronti dei propri dipendenti.

Analisi

Vediamo di seguito uno dei post sulla presunta notizia. Nella descrizione si legge:

«Ucraina, abolito il Primo Maggio. Sostituito da festa nazista https://www.corrierepl.it/…/ucraina-abolito-il-primo…/ ilsimplicissimus (https://ilsimplicissimus2.com/author/ilsimplicissimus2/). L’ingresso del palazzo municipale di Kiev con la gigantografia di Stepan Bandera Come si addice a Del 2 Maggio 2023 alle ore 11:39».

Un altro post appare con questa descrizione:

La festa di liberazione dell’Ucraina ricorre il 9 (nove) di maggio. Ma potranno festeggiarla SOLO gli Ucraini del Donbass, della Crimea e degli altri territori LIBERATI. NON potranno festeggiarla gli Ucraini di Kiev, di Odessa, di Leopoli. E chi lo farà sarà perseguitato e arrestato o peggio, sicuramente peggio. Come sta succedendo ai credenti di quella terra. Il governo banderista nato nel 2014 e imposto dagli USA e da Victoria Nuland HA ABOLITO LA FESTA DEI LIBERAZIONE, ha abolito il 9 maggio. E ha fatto eroe nazionale il NAZISTA Stephan Bandera, criminale di guerra per la Polonia. I veri e unici RESISTENTI UCRAINI sono quelli che conbattono per il ritornodel 9 maggio contro Bandera e i suoi seguaci, contro il nazismo. Trovo profondamente INGIUSTO che l’occidente appoggi questo regime e favorisca e il Land Grabbing delle multinazionali straniere. Aggiungendo persecuzione a persecuzione contro gli Ucraini democratici e resistenti che VOGLIONO COMMEMORARE IL 9 MAGGIO, COME NOI VOGLIAMO COMMEMORARE IL 25 aPRILE.

Stessi temi anche in questo post:

IN UCRAINA, DOPO IL COLPO DI STATO DEL 2014, IL 1° MAGGIO E’ STATO ABOLITO. Stessa sorte anche per altre festività. Il Parlamento ucraino nel 2014, sostenuto da tutti i gruppi, ricordiamo che i comunisti erano già stati messi fuori legge, ha promulgato una legge con la quale si aboliva la Festa del 1° Maggio e si sostituivano alcune altre festività nazionali con altre feste. In particolare l’8 luglio è stato proclamato il giorno dell’esercito ucraino in ricordo di una battaglia vecchia ormai 400 anni; il 30 giugno il giorno del ristabilimento dello stato ucraino, in onore dell’Indipendenza dell’Ucraina proclamata dal boia di Katyn, Stepan Bandera, dopo l’occupazione di Leopoli da parte dei nazisti nel 1941. L’8 maggio è l’unica festa, ereditata dall’URSS, che il governo ha mantenuto ma con una piccola variante: la festa non è in memoria della capitolazione del nazismo, ma un ricordo delle vittime dell’Urss il cui regime venne restaurato proprio con la capitolazione del nazismo. (tratto da “joung” 30 marzo 2014 “Ucraina abolisce il Primo Maggio in onore del nazismo” di Maria Melania Barone). ODESSA 2 MAGGIO 2014. Ricordiamo l’incendio della Casa dei sindacati di Odessa il 2 maggio 2014, scatenato dai nazisti ucraini, che causò la morte di 42 persone, tra manifestanti filorussi e persone che si trovavano fortuitamente nell’edificio.

Il primo dei post contiene anche i link a due articoli che trattano la questione: uno del Simplicissimus e uno di CorrierePL, entrambi del 2014. Primo elemento sospetto dato in alcuni casi si tratta la presunta notizia come se fosse recente. Ad ogni modo, la festa certamente non è stata abolita dall’attuale presidente ucraino Volodymyr Zelensky, come abbiamo visto in questo articolo di pochi giorni fa.

Dal 1917 al 2017 il Primo Maggio è stato celebrato in Ucraina regolarmente in maniera simile a come viene celebrato nei Paesi dell’Europa occidentale. Si noti come il 2017 è successivo al 2014, anno in cui – sostengono gli utenti su Facebook – sarebbe stata imposta la fine della festa. Anche nel 2019 si è certamente celebrato l’evento, come dimostra questo articolo dell’edizione ucraina della Bbc.

In aggiunta, questo rapporto del Kyiv International Institute of Sociology evidenzia come dal 2010 al 2021, la percezione e l’attitudine nei confronti del Primo Maggio non è cambiata significativamente nella popolazione ucraina. Discorso diverso, invece per il Giorno della Vittoria, anche questo, secondo gli utenti, abolito. Alcuni sostengono di recente, altri già nel 2014.

Attualmente in Ucraina vige la legge marziale, sotto la quale i datori di lavoro possono considerare i giorni festivi come se fossero normali giorni feriali. Infine, non esistono riscontri secondo i quali le due feste sarebbero state sostituite da celebrazioni naziste.

Conclusioni

Secondo vari utenti su Facebook, in Ucraina il Primo Maggio e il Giorno della Vittoria (9 maggio) sarebbero stati cancellati e sostituiti da feste naziste. In certi casi la presunta notizia viene presentata come recente, in altri attribuita ai disordini del 2014. Nessuna delle due tesi trova riscontro su testate affidabili. L’unico fondo di verità della bufala si trova nella legge marziale attualmente in vigore in Ucraina, secondo la quale i datori di lavoro possono considerare i giorni festivi come feriali nei confronti dei propri dipendenti.

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