Firenze, nell’ultima foto l’attimo in cui Kata si separa dal fratellino. Il dolore della madre: «Non avrò pace finché non ti troverò»

Dimessa dall’ospedale, la donna lascia spazio al suo dolore: «Mai avrei pensato che la mia bambina mi venisse strappata via dalle braccia»

Cammina su un marciapiede di via Boccherini, e stacca la presa della mano dal fratello, di 8 anni, che sembra parlare con un altro bimbo accanto a lui: è questa l’ultima immagine diffusa oggi dai Carabinieri di Kata, la bambina peruviana scomparsa a Firenze sabato scorso. A catturare l’immagine è stata la telecamera presente all’ingresso secondario dell’ex hotel Astor. Nelle stesse ore, la mamma della piccola, Kathrina Alvarez, dimessa dall’ospedale dopo che l’altro ieri aveva ingerito della candeggina, ha affidato ai social un toccante messaggio. «Principessa mia, solo dio sa come mi sento. Starò bene, perdonami se per un istante ho pensato di arrendermi e perdere la speranza. Però adesso sono più forte e non mi riposerò fino a quando non ti troverò»: queste le sue parole, tradotte e diffuse dalla comunità peruviana fiorentina. «Le persone che mi stanno vicino – ha aggiunto ancora la donna – sanno come mi sento. Non mi avete vista piangere o buttarmi a terra davanti ad una telecamera, ma è che questo non identifica il mio dolore». Alvarez definisce quello che sta passando come «irreale»: «Mai avrei pensato che la mia bambina mi venisse strappata via dalle braccia, i miei amici sanno ciò che sto passando e non mi arrenderò finché non ti troverò», promette. Per poi concludere: «Grazie a dio mi sto rialzando, sai quanto mi manchi amore mio. Ti amo con tutta la mia anima, Principessa mia. Tenetevi i vostri commenti mal intenzionati per favore. In questo momento ciò che mi serve è il vostro appoggio o almeno condividete questo messaggio». Il padre della bimba intanto, Miguel Angel Chicllo Romero, recluso a Sollicciano per furto e utilizzo indebito di carte di credito, è stato scarcerato per potere stare vicino alla famiglia in questo delicatissimo momento. A riferirlo è il suo legale, l’avvocato Cristiano Toraldo. Il padre è sottoposto ora alla misura dell’obbligo di firma due volte la settimana nella stazione dei carabinieri.


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