Incidente Casal Palocco, il titolare della concessionaria minacciato di morte: «Abbiamo fatto tutti i controlli, non siamo complici»

Gli youtuber hanno affittato la Lamborghini dalla sua Skylimit: «Nessuna restrizione per chi ha la patente da più di un anno»

«Come è giusto che sia, il nostro problema passa in secondo piano, ma continuare a ricevere minacce di morte nei confronti nostri e dei nostri figli, crediamo sia qualcosa di intollerabile». Si conclude così il messaggio di Gabriele Morabito, il titolare della concessionaria Skylimit che ha affittato il Suv Lamborghini agli youtuber The Borderline coinvolti nell’incidente di Casal Palocco, a Roma, dove è morto un bambino di 5 anni e sono rimaste ferite la madre e la sorellina di 3 anni. Nel post sui social, con il quale rompe il silenzio dopo l’accaduto, Morabito spiega che la sua compagnia ha fatto tutte le verifiche del caso prima di affittare l’auto ai giovani, e prende le distanze da quanto accaduto. «Il nostro codice della strada (nello specifico l’art. 117) permette a chi ha la patente da più di un anno di guidare qualsiasi tipo di auto senza alcuna restrizione». Le restrizioni riguardano chi ha la patente da meno di 12 mesi. In quel caso non possono guidare veicoli con un rapporto peso/potenza superiore ai 55 kw/t e con una potenza massima superiore ai 70 kw (95 Cv). La Lamborghini noleggiata, nella sua scheda tecnica, riporta una potenza di 478 kw, equivalenti a 650 cavalli. Oltre 400 kilowatt e 500 cavalli in più di quelli consentiti a chi ha la patente da meno di un anno. Al momento è indagato Matteo Di Pietro, il 20enne alla guida della Lamborghini che, stando alla versione del proprietario della concessionaria, aveva la patente da più di un anno: «Noi abbiamo effettuato i controlli per garantire il rispetto di tale condizione anche in questa occasione», assicura.


Le minacce di morte

«Tutti sanno quanto generalmente siamo attivi sui social, questi giorni di silenzio sono motivati dal forte dolore che proviamo per quanto accaduto. Siamo scossi e addolorati della tragedia consumatasi, e il nostro pensiero è rivolto alla famiglia del piccolo», scrive sui suoi account Morabito. E aggiunge che, nonostante i controlli, «questo non ci esime dal prendere le distanze e dal condannare ogni comportamento irresponsabile al vaglio delle Autorità. Ma non siamo in alcun modo co-responsabili o, peggio ancora, complici di ciò che è accaduto poiché il compito della nostra società e offrire servizi, il ruolo di educatore spetta ai genitori». Nel suo messaggio, Morabito infine ringrazia chi in questi giorni ha inviato messaggi di sostegno.


Gabriele Morabito, Instagram

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