L’Ucraina ora prova ad approfittare del caos in Russia: «Riconquistati territori in Donbass, pronti a riprendere Bakhmut»

Offensive di Kiev nel Sud e nell’Est nel giorno in cui il gruppo Wagner ha mosso dentro la Russia. Il Cremlino dice di aver respinto gli attacchi

Mai dall’inizio della «operazione militare» in Ucraina, una guerra rivelatasi un tunnel senza uscita, la Russia era stata nel caos come nella giornata di oggi, con la minaccia di colpo di Stato da parte dei mercenari del gruppo Wagner. Una situazione di altissima tensione e confusione che, comunque finirà, non può che distrarre le attenzioni, e forse anche le stesse forze, del Cremlino dal teatro di guerra “esterno”. Inevitabile che Kiev, la cui controffensiva non sembra avere sin qui dato i risultati decisivi sperati, punti ad approfittarne. Cosa che secondo fonti militare ucraine starebbe già succedendo. A partire da alcuni dei territori del Donbass occupati dai russi dal 2014. «Vicino a Krasnohorivka, in seguito a un contrattacco ben pianificato, le nostre unità d’assalto hanno preso il controllo di diverse posizioni che erano detenute (dai russi) dal 2014. Parliamo dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk (Dpr), vicino alla stessa città di Donetsk», ha scritto su Telegram il portavoce delle forze armate ucraine del comando sud Valery Shershen.


Secondo l’inviato di Repubblica Fabio Tonacci, inoltre, le forze ucraine avrebbero mosso su Bakhmut, la città nell’Est del Paese cinta per mesi d’assedio proprio dai mercenari del gruppo Wagner, sino alla presa per conto della Russia annunciata ufficialmente lo scorso 20 maggio. Tutti i membri della milizia avrebbero infatti lasciato la zona, lasciandola sguarnita, e le forze ucraine ne starebbero approfittando. Diversa, anche in questo caso, la versione di Mosca. L’esercito russo sostiene infatti di aver respinto «diversi attacchi delle forze di Kiev contro le sue posizioni nell’Ucraina meridionale e orientale nelle ultime 24 ore». Sarebbero nove, in particolare, gli assalti ucraini respinti nella regione di Donetsk (est) e uno nella regione di Zaporizhzhia (sud). La guerra continua, anche sul piano dell’informazione.


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