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Putin-Prigozhin, lo scontro di potere in Russia inquieta i Paesi baltici: «C’è in ballo l’arma nucleare, e finirà con l’ennesima repressione»

24 Giugno 2023 - 20:40 Redazione
Il ministro degli Esteri lettone: «Se Mosca è nel caos si ripropone la domanda che ci facevamo nel 1991: chi controlla la valigetta nucleare?»

C’è un gruppo di Paesi che guarda con ancora maggiore attenzione – e preoccupazione – a ciò che sta accadendo in Russia in queste ore. Si tratta di Lettonia ed Estonia: entrambi appartenenti alla Nato e all’Unione europea e confinanti con il Paese di Vladimir Putin. Dopo il caos delle ultime ore e la ribellione, in apparenza messa in stand-by sul più bello, degli uomini di Yevgeny Prigozhin contro il Cremlino, i governi delle due repubbliche baltiche hanno annunciato la sospensione del rilascio di visti umanitari o di altro tipo ai russi in fuga dal Paese. Previsto anche il rafforzamento della protezione delle frontiere, chiuse dal 19 settembre 2022. Il ministro degli Esteri lettone Edgars Rinkevičs ha precisato che in questo momento non c’è «nessuna minaccia diretta per la Lettonia», ma ha fatto sapere che il confronto con gli alleati è costante. Con lo scontro tra Putin e Prigozhin, dice sostanzialmente Rinkevičs al Washington Post, si rischia di passare dalla padella alla brace: «Se a Mosca c’è una situazione di caos, allora le persone qui si fanno la stessa domanda che si facevano nel 1991: chi controlla la valigetta nucleare?». E ancora: «La Russia non sta attraversando un confronto tra buoni e cattivi. Al contrario stiamo assistendo al male contro il male. E vedendo gli umori in Russia, l’apparato di propaganda, a prescindete da come vadano a finire gli eventi ci aspettano tempi molto preoccupanti. Anche se Putin resta stabile e al potere, potrebbe esserci una nuova ondata di repressione».

A confermare i rischi che possono derivare da una situazione di caos è anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che aggiunge: «Oggi il mondo ha visto che i padroni della Russia non controllano nulla. Niente di niente. Solo caos completo. Completa mancanza di qualsiasi prevedibilità. E questo succede sul territorio russo, che è pieno di armi». A preoccupare i leader dei Paesi baltici non è solo la questione nucleare, ma anche la protezione delle frontiere che li separano dalla Russia. «Se a Mosca la situazione è davvero brutta, ci aspettiamo che molte persone cerchino di attraversare il confine, ed è qualcosa che non vogliamo che accada», ha precisato Rinkevičs. Una posizione sostenuta e rivendicata anche dalla prima ministra estone Kaja Kallas e dal premier finlandese Petteri Orpo, che su Twitter scrive: «Lavoriamo in stretta collaborazione».

Credits foto: EPA/Toms Kalnins | Il ministro degli Esteri della Lettonia Edgars Rinkevics (31 maggio 2023)

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