Terza notte di violenze in Francia, la rivolta delle banlieue: «Oltre 660 persone fermate, più di 200 i feriti»

Data la situazione, il presidente francese Macron ha convocato una nuova riunione dell’unità di crisi interministeriale prevista alle 13

Continua la rivolta delle banlieue in Francia. Il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha reso noto che 667 persone sono state fermate in tutto il Paese per i disordini collegati alle proteste per l’uccisione di Nahel, diciassettenne di Nanterre, da parte di un poliziotto. Dopo le devastazioni dei giorni scorsi, con municipi, scuole, palazzi presi d’assalto, incendi ovunque, auto distrutte e persino un assalto al carcere di massima sicurezza di Fresnes, la Francia ha vissuto una terza notte di scontri, da Parigi a Marsiglia, da Lille a Lione. Il dicastero del governo francese ha fatto sapere che nei disordini di ieri – giovedì, 29 giugno – sono rimasti feriti 249 fra poliziotti e gendarmi. In previsione dei disordini, 40.000 agenti delle forze dell’ordine erano stati mobilitati, 5.000 dei quali a Parigi. Nessuno dei feriti è in gravi condizioni.


Fuochi d’artificio e sassi

Durante le proteste, alcune centinaia di persone hanno tirato fuochi d’artificio e sassi contro le forze dell’ordine, costringendo gli agenti ad arretrare. In diverse località intorno alla capitale francese sono stati assaltati i commissariati. In particolare, nel dipartimento Seine-Saint-Denis, nord di Parigi dove il commissariato è stato presa di mira da un attacco, così come quello della vicina Stains. Il sindaco di Bry-sur-Marne, Charles Aslangul, ha inoltre denunciato un attacco con molotov e razzi artigianali contro i locali della polizia municipale. Con successivi incendi e saccheggi. Attaccato anche da una trentina di persone il commissariato di Alfortville. A Nantes, nell’ovest della Francia, un veicolo si è lanciato contro un supermercato, sfondando la saracinesca e dando il via ad un saccheggio. Lancio di razzi anche contro gli autobus a Grenoble, nel sud-est della Francia. I conducenti degli autobus si sono rifiutati di continuare a prestare servizio.


A Reims i manifestanti assaltano il commissariato e rubano le uniformi

Nella città di Reims, nel nord della Francia, i disordini per la terza notte di proteste hanno visto anche una vera e propria invasione di un commissariato di polizia. I locali – nel quartiere Croix Rouge – sono stati in parte incendiati e dalle immagini che circolano sui social e vengono rilanciate dalle tv francesi si vedono chiaramente alcuni giovani lasciare il commissariato portando via uniformi rubate. A sferrare l’assalto sono stati un centinaio di giovani con il passamontagna e tutti vestiti di nero. Hanno incendiato auto e cassonetti nelle vie adiacenti.

Macron convoca una (seconda) riunione dell’unità di crisi interministeriale

Data la situazione, il presidente francese Macron ha convocato – si legge nella nota dell’Eliseo – una nuova riunione dell’unità di crisi interministeriale prevista alle 13 di oggi, venerdì 30 giugno. Il capo dello Stato, che è da ieri a Bruxelles per un vertice europeo, potrebbe quindi dover accorciare la sua presenza e rientrare prima se i lavori nella capitale delle istituzioni europee non saranno chiusi in tempo. Intanto prendono la parola i protagonisti del dramma: il poliziotto che ha ucciso l’adolescente «chiede perdono alla famiglia», ha riferito il suo avvocato, mentre la madre di Nahel chiede giustizia, «non ce l’ho con la polizia, ma con un solo agente».

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