No! L’Ue non sta avvelenando i suoi cittadini con il grano ucraino

Alcuni lotti contaminati da pesticida sono stati bloccati in Slovacchia, ma si tratta di un caso isolato

Un invito a non comprare la farina prodotta con grano ucraino. Questo, in sostanza, è quello che si evince da un post dai toni allarmistici che circola su Facebook. Niente descrizione. Solo una foto di sacchetti di farina e una scritta sottostante, secondo la quale l’Ue starebbe avvelenando i suoi cittadini con grano ucraino che conterrebbe una quantità di pesticidi superiore di mille volte al normale.

Per chi ha fretta:

  • Circolano dei post che mostrano la «Farina per la pace in Ucraina» della Coop.
  • Si sostiene che sia un prodotto pericoloso per l’alimentazione umana.
  • In Slovacchia sono stati trovati alcuni lotti contaminati, e parte dell’importazione è stata effettivamente bloccata.
  • Il grano ucraino arrivato in Italia è stato testato, con esito negativo.

Analisi

Il post è semplice. Una serie di pacchi di «farina per la pace in Ucraina». Sotto l’immagine, l’avvertimento:

«L’UE sta avvelenando i suoi cittadini con il grano ucraino. Il contenuto di pesticidi del grano ucraino testato ha superato del 1000% il livello consentito in Slovacchia dove sono stati sequestrati perché non sono idonei al consumo umano ma neanche a quell’animale. »

Altri post sono stati pubblicati nel mese di giugno 2023:

Con una ricerca immagini inversa risaliamo alle informazioni sul prodotto mostrato nella foto. Si tratta, appunto, di sacchetti di farina parte della linea lanciata da Nova Coop, «Bread for Peace». Lo scopo dell’iniziativa è supportare i coltivatori di grano ucraini in un periodo in cui il bene che producono è sotto scacco della guerra e usato per scopi politici. Si tratta di una condizione vera ancora oggi, ma che era ancor più grave alcuni mesi fa. La campagna, infatti, è stata lanciata a fine 2022. La farina venduta in quei sacchetti, viene prodotta a Parma, usando proprio grano ucraino per il quale gli agricoltori vengono pagati un po’ più del valore di mercato.

La parte vera

Tutto parte da un fatto reale. Alcuni lotti di grano ucraino arrivati in Slovacchia contenevano sostanze chimiche oltre i valori consentiti. Dopo la scoperta, tra a aprile e maggio 2023, l’import del grano proveniente dai lotti in questione è stato bloccato. Nel frattempo, i test sono proseguiti sugli altri lotti, risultando negativi. In totale, il grano bloccato ammonta a 1.500 tonnellate, contaminate da Chlorpyrifos, un pesticida. Ciononostante, non manca chi sostiene che il blocco del grano ucraino sia stata una mossa politica protezionistica per avvantaggiare la produzione locale. Ciò detto, quando il primo lotto di grano ucraino dall’inizio della guerra è arrivato in Italia, a settembre 2022, sono stati effettuati accurati controlli sulla sua qualità e sulle sostanze in esso contenute. Sia quelli per le sostanze chimiche che quelli per la radioattività hanno dato esito negativo.

Conclusioni

Circolano dei post che mostrano la «Farina per la pace in Ucraina» della Coop. Si sostiene che sia un prodotto pericoloso per l’alimentazione umana. In Slovacchia sono stati trovati alcuni lotti contaminati, e parte dell’importazione è stata effettivamente bloccata. Il grano ucraino arrivato in Italia è stato testato, con esito negativo.

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