No! I manifestanti in Francia non hanno liberato animali da uno zoo

La clip che sta spopolando online è il montaggio di tre video: due di essi risalgono a tre anni fa, mentre non c’è alcuna prova che il terzo sia collegato alle proteste in corso

Le proteste che da giorni agitano la Francia, dopo l’uccisione del giovane Nahel da parte della polizia, non hanno mancato di generare disinformazione sul web. Tra i vari video e le varie foto che circolano sui social, attribuite erroneamente dagli utenti ai disordini in corso nella Nazione, ne è spuntato anche uno che ritrae animali selvatici a spasso per le strade della città.

Per chi ha fretta:

  • Secondo gli utenti, «in Francia, i manifestanti migranti hanno liberato un elefante e altri animali da uno zoo: un elefante, una zebra e dei leoni». L’affermazione è supportata da un video.
  • Nessuno zoo in Francia, tuttavia, ha denunciato la perdita di alcun animale.
  • La clip che sta spopolando online è il montaggio di tre video: due di essi risalgono a tre anni fa, mentre non c’è alcuna prova che il terzo sia collegato alle proteste in corso.

Analisi

«Nel frattempo la notte scorsa in Francia, i manifestanti migranti hanno liberato un elefante e altri animali da uno zoo. Oltre all’elefante, il video mostra anche una zebra e dei leoni». Questa didascalia è stata condivisa su Facebook, in accompagnamento di un video dalla durata di circa 30 secondi, che sembra essere il montaggio di tre diverse clip. In esso vediamo una zebra correre tra le macchine, poi alcuni leoni che corrono in una strada notturna, e infine un elefante in quello che sembra essere una specie di garage.

Il video ha avuto inevitabilmente molto successo sui social, ed è stato condiviso da diversi utenti. Le immagini dunque scatenano presto stupore e paura. Ma sono, in realtà, decontestualizzate.

Andiamo con ordine: le prime scene che appaiono, quelle della zebra, non hanno niente a che vedere con le proteste in corso perché risalgono a tre anni fa. E più precisamente, all’aprile 2020: a quella data risale infatti la condivisione della clip online. Nella descrizione del contenuto, su Youtube, leggiamo:

Stop for the zebra crossing! Escaped circus animal canters down the road in a Parisian suburb while wild deer are also spotted in the deserted streets Zebra escaped after gate to its enclosure was left open in Ormesson-sur-Marne Zebra, joined by two horses, went to neighbouring town of Champigny-sur-Marn 2 wild deer spotted on streets of Boissy-Saint-Leger yesterday amid lockdown

Attraverso una ricerca per parole chiave, scopriamo infatti che gli animali appartenevano al circo Badin, che in quel settimana si trovava nella città di Ormesson-sur-Marne. Gli animali sono scappati dal loro recinto. Secondo il proprietario del circo, la loro fuga è durata solo un quarto d’ora. 

Ma passiamo alla seconda clip, quella che secondo gli utenti mostrerebbe dei leoni a zonzo. Anch’essa, scopriamo, risale al 2020. Attraverso la didascalia con cui era stata originariamente condivisa, possiamo stabilire anche il luogo della registrazione: Saint-Denis. In questo caso, non troviamo facilmente ricostruzioni dettagliate della vicenda. Tuttavia possiamo stabilire che le immagini circolano già da diversi anni, e dunque una cosa è certa: non hanno nulla a che fare con i disordini in Francia.

Veniamo adesso agli ultimi frame, che ritraggono l’elefante. In questo caso è più arduo collegare le immagini a un contesto preciso: il video risulta condiviso di recente, e gli utenti rilanciano la narrazione secondo cui sarebbe collegato alle proteste. Il luogo però non è molto indicativo: non c’è una strada piena di manifestanti, l’animale risulta recluso in un garage buio. Nessuna fonte affidabile, tuttavia, riporta l’accaduto. Per giunta, come scrivono le testate francesi, il Parco zoologico di Parigi, che si trova a 27 km da Tremblay-en-France, non ha segnalato la perdita di alcun animale, né l’hanno fatto altri zoo francesi.

Conclusioni

Nessuno zoo in Francia ha denunciato la perdita di alcun animale. La clip che sta spopolando online è il montaggio di tre video: due di essi risalgono a tre anni fa, mentre non c’è alcuna prova che il terzo sia collegato alle proteste in corso.

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